La Direzione regionale Musei nazionali Lazio, in collaborazione con i Musei Archeologici del Comune di Priverno, presenta “Raffigurare san Tommaso: una storia di immagini”.
Abbazia di Fossanova, Priverno (LT), 02-03-2025 –
La Direzione regionale Musei nazionali Lazio e i Musei Archeologici di Priverno, sono lieti di invitare il pubblico a visitare la mostra didattica “Raffigurare san Tommaso: una storia di immagini” in occasione delle celebrazioni per l’ottavo centenario dalla nascita di san Tommaso d’Aquino, che si svolgeranno presso l’Abbazia di Fossanova, domenica 2 marzo 2025. Dopo la santa messa prevista per le ore 11:00 e trasmessa in diretta televisiva da Rai Uno, sarà possibile percorrere la mostra allestita nella sala capitolare, accompagnati dai funzionari della Direzione regionale Musei nazionali Lazio.
Curata da Maria Sole Cardulli, Monica di Gregorio, Margherita Cancellieri, Chiara Paniccia e Gabriele Quaranta, la mostra ricostruisce attraverso una serie di pannelli esplicativi la formazione e l’evoluzione dell’iconografia di san Tommaso d’Aquino, ripercorrendo le ragioni biografiche e devozionali che hanno contribuito a comporre l’immagine attraverso la quale il grande teologo è ancora oggi conosciuto.
Realizzata grazie al contributo concesso dalla Direzione Generale Educazione, Ricerca e Istituti Culturali del Ministero della cultura, la mostra si svolge nell’ambito delle attività del Comitato nazionale per le celebrazioni del triennio tomistico (2023-2025), presieduto dal Sindaco Anna Maria Bilancia. Le attività del Comitato discendono dall’Accordo per la valorizzazione dell’Abbazia, del borgo e del Museo medievale di Fossanova e dei luoghi tomistici di Priverno in occasione delle ricorrenze pluricentenarie della canonizzazione (1323), della morte (1274) e della nascita (1225) di san Tommaso d’Aquino, firmato dai principali attori istituzionali ed ecclesiastici presenti sul territorio: Direzione regionale musei Nazionali Lazio, Regione Lazio, Diocesi di Latina-Terracina-Sezze-Priverno, Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per le province di Frosinone e Latina, Comune di Maenza e Comune di Priverno, quest’ultimo anche ente capofila della Rete.
Il frate domenicano Tommaso, nato a Roccasecca (nel territorio dei conti di Aquino), professore di teologia, filosofo e grande predicatore, giunse a Fossanova verso la fine di febbraio del 1274, durante un viaggio verso Lione dove era stato chiamato a partecipare al Concilio indetto da papa Gregorio X. Gravemente malato, morì presso l’abbazia e qui trovò sepoltura fino alla traslazione del suo corpo nella chiesa domenicana di Tolosa, avvenuta nel 1369.
La mostra didattica, che si tiene all’Abbazia di Fossanova a Priverno (fino al 4 maggio) e poi alla Casa di San Tommaso ad Aquino (dal 17 maggio al 13 luglio), altro luogo della cultura afferente alla DRMN Lazio, intende restituire l’immagine del Santo nel corso dei secoli, attraverso la riproduzione di dipinti, affreschi, miniature. La scelta di tenere la mostra nei luoghi legati alla sua vicenda terrena vuole riportare l’immagine del Dottore angelico ai fatti della sua biografia oltre che all’immaginario dell’epoca e alle esigenze del culto, che la modificarono con il passare del tempo.
La fruizione dell’esposizione sarà ampliata da visite guidate e conferenze condotte dai curatori e da specialisti della figura di san Tommaso, che dopo Fossanova si terranno anche presso la Casa di San Tommaso ad Aquino.
Dettagli della mostra
Abbazia di Fossanova, Priverno (Lt), Sala capitolare: fino al 4 maggio 2025;
Orari di apertura: 8:30-18.30 (ora solare); 8:30-19:30 (ora legale). Ingresso gratuito.
Casa di San Tommaso, Aquino (Fr): dal 17 maggio al 13 luglio;
Orari di apertura: tutte le domeniche dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15-00 alle 18:00; il sabato su prenotazione; il venerdì pomeriggio in occasione delle conferenze divulgative. Ingresso gratuito.
Info: drm-laz@cultura.gov.it
Contatti
Direzione regionale Musei nazionali Lazio
E-mail: drm-laz.comunicazione@cultura.gov.it
Sito web: https://direzioneregionalemuseilazio.cultura.gov.it/ – www.trienniotomistico.it
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La Direzione regionale Musei nazionali Lazio, in collaborazione con i Musei Archeologici del Comune di Priverno, presenta “Raffigurare san Tommaso: una storia di immagini”.
Abbazia di Fossanova, Priverno (LT), 02-03-2025 –
La Direzione regionale Musei nazionali Lazio e i Musei Archeologici di Priverno, sono lieti di invitare il pubblico a visitare la mostra didattica “Raffigurare san Tommaso: una storia di immagini” in occasione delle celebrazioni per l’ottavo centenario dalla nascita di san Tommaso d’Aquino, che si svolgeranno presso l’Abbazia di Fossanova, domenica 2 marzo 2025. Dopo la santa messa prevista per le ore 11:00 e trasmessa in diretta televisiva da Rai Uno, sarà possibile percorrere la mostra allestita nella sala capitolare, accompagnati dai funzionari della Direzione regionale Musei nazionali Lazio.
Curata da Maria Sole Cardulli, Monica di Gregorio, Margherita Cancellieri, Chiara Paniccia e Gabriele Quaranta, la mostra ricostruisce attraverso una serie di pannelli esplicativi la formazione e l’evoluzione dell’iconografia di san Tommaso d’Aquino, ripercorrendo le ragioni biografiche e devozionali che hanno contribuito a comporre l’immagine attraverso la quale il grande teologo è ancora oggi conosciuto.
Realizzata grazie al contributo concesso dalla Direzione Generale Educazione, Ricerca e Istituti Culturali del Ministero della cultura, la mostra si svolge nell’ambito delle attività del Comitato nazionale per le celebrazioni del triennio tomistico (2023-2025), presieduto dal Sindaco Anna Maria Bilancia. Le attività del Comitato discendono dall’Accordo per la valorizzazione dell’Abbazia, del borgo e del Museo medievale di Fossanova e dei luoghi tomistici di Priverno in occasione delle ricorrenze pluricentenarie della canonizzazione (1323), della morte (1274) e della nascita (1225) di san Tommaso d’Aquino, firmato dai principali attori istituzionali ed ecclesiastici presenti sul territorio: Direzione regionale musei Nazionali Lazio, Regione Lazio, Diocesi di Latina-Terracina-Sezze-Priverno, Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per le province di Frosinone e Latina, Comune di Maenza e Comune di Priverno, quest’ultimo anche ente capofila della Rete.
Il frate domenicano Tommaso, nato a Roccasecca (nel territorio dei conti di Aquino), professore di teologia, filosofo e grande predicatore, giunse a Fossanova verso la fine di febbraio del 1274, durante un viaggio verso Lione dove era stato chiamato a partecipare al Concilio indetto da papa Gregorio X. Gravemente malato, morì presso l’abbazia e qui trovò sepoltura fino alla traslazione del suo corpo nella chiesa domenicana di Tolosa, avvenuta nel 1369.
La mostra didattica, che si tiene all’Abbazia di Fossanova a Priverno (fino al 4 maggio) e poi alla Casa di San Tommaso ad Aquino (dal 17 maggio al 13 luglio), altro luogo della cultura afferente alla DRMN Lazio, intende restituire l’immagine del Santo nel corso dei secoli, attraverso la riproduzione di dipinti, affreschi, miniature. La scelta di tenere la mostra nei luoghi legati alla sua vicenda terrena vuole riportare l’immagine del Dottore angelico ai fatti della sua biografia oltre che all’immaginario dell’epoca e alle esigenze del culto, che la modificarono con il passare del tempo.
La fruizione dell’esposizione sarà ampliata da visite guidate e conferenze condotte dai curatori e da specialisti della figura di san Tommaso, che dopo Fossanova si terranno anche presso la Casa di San Tommaso ad Aquino.
Dettagli della mostra
Abbazia di Fossanova, Priverno (Lt), Sala capitolare: fino al 4 maggio 2025;
Orari di apertura: 8:30-18.30 (ora solare); 8:30-19:30 (ora legale). Ingresso gratuito.
Casa di San Tommaso, Aquino (Fr): dal 17 maggio al 13 luglio;
Orari di apertura: tutte le domeniche dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15-00 alle 18:00; il sabato su prenotazione; il venerdì pomeriggio in occasione delle conferenze divulgative. Ingresso gratuito.
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La Direzione regionale Musei nazionali Lazio, in collaborazione con i Musei Archeologici del Comune di Priverno, presenta “Raffigurare san Tommaso: una storia di immagini”.
Abbazia di Fossanova, Priverno (LT), 02-03-2025 –
La Direzione regionale Musei nazionali Lazio e i Musei Archeologici di Priverno, sono lieti di invitare il pubblico a visitare la mostra didattica “Raffigurare san Tommaso: una storia di immagini” in occasione delle celebrazioni per l’ottavo centenario dalla nascita di san Tommaso d’Aquino, che si svolgeranno presso l’Abbazia di Fossanova, domenica 2 marzo 2025. Dopo la santa messa prevista per le ore 11:00 e trasmessa in diretta televisiva da Rai Uno, sarà possibile percorrere la mostra allestita nella sala capitolare, accompagnati dai funzionari della Direzione regionale Musei nazionali Lazio.
Curata da Maria Sole Cardulli, Monica di Gregorio, Margherita Cancellieri, Chiara Paniccia e Gabriele Quaranta, la mostra ricostruisce attraverso una serie di pannelli esplicativi la formazione e l’evoluzione dell’iconografia di san Tommaso d’Aquino, ripercorrendo le ragioni biografiche e devozionali che hanno contribuito a comporre l’immagine attraverso la quale il grande teologo è ancora oggi conosciuto.
Realizzata grazie al contributo concesso dalla Direzione Generale Educazione, Ricerca e Istituti Culturali del Ministero della cultura, la mostra si svolge nell’ambito delle attività del Comitato nazionale per le celebrazioni del triennio tomistico (2023-2025), presieduto dal Sindaco Anna Maria Bilancia. Le attività del Comitato discendono dall’Accordo per la valorizzazione dell’Abbazia, del borgo e del Museo medievale di Fossanova e dei luoghi tomistici di Priverno in occasione delle ricorrenze pluricentenarie della canonizzazione (1323), della morte (1274) e della nascita (1225) di san Tommaso d’Aquino, firmato dai principali attori istituzionali ed ecclesiastici presenti sul territorio: Direzione regionale musei Nazionali Lazio, Regione Lazio, Diocesi di Latina-Terracina-Sezze-Priverno, Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per le province di Frosinone e Latina, Comune di Maenza e Comune di Priverno, quest’ultimo anche ente capofila della Rete.
Il frate domenicano Tommaso, nato a Roccasecca (nel territorio dei conti di Aquino), professore di teologia, filosofo e grande predicatore, giunse a Fossanova verso la fine di febbraio del 1274, durante un viaggio verso Lione dove era stato chiamato a partecipare al Concilio indetto da papa Gregorio X. Gravemente malato, morì presso l’abbazia e qui trovò sepoltura fino alla traslazione del suo corpo nella chiesa domenicana di Tolosa, avvenuta nel 1369.
La mostra didattica, che si tiene all’Abbazia di Fossanova a Priverno (fino al 4 maggio) e poi alla Casa di San Tommaso ad Aquino (dal 17 maggio al 13 luglio), altro luogo della cultura afferente alla DRMN Lazio, intende restituire l’immagine del Santo nel corso dei secoli, attraverso la riproduzione di dipinti, affreschi, miniature. La scelta di tenere la mostra nei luoghi legati alla sua vicenda terrena vuole riportare l’immagine del Dottore angelico ai fatti della sua biografia oltre che all’immaginario dell’epoca e alle esigenze del culto, che la modificarono con il passare del tempo.
La fruizione dell’esposizione sarà ampliata da visite guidate e conferenze condotte dai curatori e da specialisti della figura di san Tommaso, che dopo Fossanova si terranno anche presso la Casa di San Tommaso ad Aquino.
Dettagli della mostra
Abbazia di Fossanova, Priverno (Lt), Sala capitolare: fino al 4 maggio 2025;
Orari di apertura: 8:30-18.30 (ora solare); 8:30-19:30 (ora legale). Ingresso gratuito.
Casa di San Tommaso, Aquino (Fr): dal 17 maggio al 13 luglio;
Orari di apertura: tutte le domeniche dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15-00 alle 18:00; il sabato su prenotazione; il venerdì pomeriggio in occasione delle conferenze divulgative. Ingresso gratuito.
Info: drm-laz@cultura.gov.it
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In occasione della Giornata Nazionale del Paesaggio e del 25° anniversario della Convenzione Europea del Paesaggio, dal 15 al 31 marzo il Parco Archeologico dell’Appia Antica ospiterà all’interno della suggestiva sede del Casale di Santa Maria Nova la mostra Res Rustica: l’Agricoltura dei Monti Lepini nel tempo, un progetto realizzato dalla Compagnia dei Lepini con il sostegno della Regione Lazio, che mira a valorizzare il ricco patrimonio culturale, agricolo e storico dei Monti Lepini, ponendolo in connessione con il percorso dell’Appia Antica, recentemente riconosciuta nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.
Saluti
Introduzione
Interventi
Seguirà degustazione a cura dei produttori di Slow Food Travel Monti Lepini e del Parco Archeologico dell’Appia Antica.
Biglietto gratuito selezionando “Res Rustica: L’Agricoltura dei Monti Lepini nel tempo | Inaugurazione della mostra” cliccando qui.
Res Rustica: l’Agricoltura dei Monti Lepini nel Tempo dal 15 al 31 marzo 2025 al Casale di Santa Maria Nova, in via Appia antica 251. Inaugurazione sabato 15 marzo ore 11.00.
In occasione della Giornata Nazionale del Paesaggio e del 25° anniversario della Convenzione Europea del Paesaggio, il Parco Archeologico dell’Appia Antica ospiterà la mostra Res Rustica: l’Agricoltura dei Monti Lepini nel tempo, un progetto realizzato dalla Compagnia dei Lepini con il sostegno della Regione Lazio. L’esposizione, che nei mesi scorsi ha già coinvolto diversi Comuni dei Lepini, tra il 15 e il 31 marzo 2025 vedrà una nuova tappa proprio nel cuore del Parco dell’Appia antica, all’interno della suggestiva sede del Casale di Santa Maria Nova, al quinto miglio della regina viarum. Nel corso dell’inaugurazione di sabato 15 marzo alle 11.00 saranno presenti oltre al Direttore del Parco Archeologico dell’Appia Antica Simone Quilici, all’Assessore alla Cultura di Roma Capitale Massimiliano Smeriglio, al Vicesindaco della Città metropolitana di Roma Pierluigi Sanna, e al Presidente del Municipio Roma VIII Amedeo Ciaccheri, anche rappresentanti della Compagnia dei Lepini: il Presidente Quirino Briganti e il Direttore Fabrizio Di Sauro. A seguire interverranno la prof.ssa Stefania Quilici Gigli, Direttrice del Museo Archeologico di Norba e Coordinatrice scientifica del progetto Res Rustica e il portavoce di Slow Food Travel Monti Lepini Roberto Perticaroli. La giornata inaugurale si concluderà infine con una interessante degustazione di prodotti locali proposta dal Slow Food Travel Monti Lepini. Il progetto mira a valorizzare il ricco patrimonio culturale, agricolo e storico dei Monti Lepini, ponendolo in connessione con il percorso dell’Appia Antica, recentemente riconosciuta nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. “Il nostro obiettivo – ha dichiarato Quirino Briganti, presidente della Compagnia dei Lepini – è quello di raccontare e riscoprire la straordinaria ricchezza culturale dei Monti Lepini, un territorio che per secoli ha vissuto di agricoltura, tradizioni e saperi tramandati di generazione in generazione. Questa mostra non è solo un’esposizione, ma un viaggio nel tempo che ci permette di comprendere il rapporto tra uomo e paesaggio e l’evoluzione dell’agricoltura in questa parte del Lazio”. L’iniziativa si inserisce all’interno di un più ampio progetto di valorizzazione e promozione del territorio lepino, con eventi, conferenze e itinerari guidati lungo l’antico tracciato della Via Francigena del Sud, che attraversa proprio i Monti Lepini. “Camminare lungo questi percorsi significa riscoprire non solo la bellezza paesaggistica, ma anche il legame profondo tra comunità locali e tradizioni agricole, che oggi rappresentano una risorsa culturale e turistica di enorme valore”, aggiunge Briganti. Simone Quilici, direttore del Parco Archeologico dell’Appia antica, istituto autonomo del Ministero della Cultura nato allo scopo di tutelare e valorizzare un territorio unico al mondo che dal centro di Roma si estende fino alle pendici dei Castelli Romani, ricorda che “uno dei principali compiti istituzionali del Parco risiede proprio nel coordinamento delle attività di valorizzazione dell’intero tracciato dell’Appia, da Roma a Brindisi, con il raccordo delle varie comunità locali in una gestione attiva e partecipata della regina viarum”. “Tra i principali obiettivi del mio mandato è la promozione del tracciato della antica strada come cammino, sulla scia della pionieristica impresa condotta nel 2015 dal giornalista e scrittore triestino Paolo Rumiz, che ha ripercorso l’Appia a piedi ridestando l’interesse delle popolazioni. Un cammino laico che coincide in parte con un’importante strada di pellegrinaggio, la Via Francigena del Sud, che attraversa proprio il territorio dei Lepini, caratterizzato dalle non comuni valenze paesaggistiche e posto a ridosso della strada antica, che ci si augura possa presto essere incluso tra le componenti del Sito seriale “Via Appia Regina Viarum”.
L’evento è promosso in collaborazione con il Ministero della Cultura, la Regione Lazio e il Parco Archeologico dell’Appia Antica.
Sarà inaugurata sabato 22 marzo alle 11:30 presso Museo Archeologico di Sezze la mostra “Un percorso senza tempo. Voci e presenze nell’arte”. Articolata nelle tre sale del museo, la mostra è organizzata dall’associazione culturale Onirika Edizioni in collaborazione con il Centro Studi San Carlo da Sezze e con il patrocinio del Comune di Sezze. La sala degli Amorini, per celebrare l’anno giubilare, ospita la sezione “Il Sacro nel contemporaneo. Da una collezione privata”. Si inizia con le opere di quattro maestri storici, “voci” dell’arte italiana dei primi decenni del novecento, Pietro Annigoni, Remo Brindisi, Umberto Mastroianni e Luciano Minguzzi, quest’ultimo autore di una delle porte della Basilica di San Pietro e si prosegue con altre “presenze” del nostro panorama artistico. Pino Spagnuolo ci racconta la parabola del Figliol prodigo, una delle pagine del vangelo di Luca sul perdono e Cecilia Bossi omaggia San Carlo da Sezze. Antonella Capuano esalta il cammino della chiesa militante e Francesca Provenzano racchiude, in tre riquadri, degli avvenimenti della vita di Cristo.
Anna Salvati riporta in primo piano la figura della Maddalena e Maurizio Lupo il momento della crocifissione ambientata in un paesaggio alpino. Anche Vincenza Costantini fissa lo sguardo sull’Ora terza mentre Giovanna Gallo pone l’accento sul volto di Cristo. Tra i diversi esempi dedicati alla Vergine Maria, Madonna in trono col bambino di Maria Ceccarelli, in arte Mac, di ispirazione gotica; Madonna delle rose, dal volto popolare, di Monica Bavaro e Maternità, ceramica raku di Maria Felice Petyx, piena di luce e di colore. Da controcanto Il Muro del pianto di Susy Senzacqua, una sorta di preghiera dell’arte e il bozzetto per la vetrata Colasanti di Felixandro, ispirata al simbolo della luna
Chiude la sezione Maestà della Madonna, un’opera digitale di Stefano Sorrentino. Nella Sala dell’Ercole, in dialogo con gli affreschi di Giuseppe Turchi (1840-1895), ritroviamo Francesca Provenzano con quattro ritratti a pastello dal tocco rapido e Stefano Sorrentino con altrettante opere dal ciclo Save Art che affrontano il rapporto tra arte e nuove tecnologie. L’ultima sezione, Affinità e contrasti, nella Sala del Mosaico, è riservata agli artisti che hanno coltivato le varie declinazioni della pittura astratta prendendo ispirazione dall’arte del passato. Marco Diaco si esprime essenzialmente con la pittura materica; Tiziana Tripodi si racconta attraverso abbinamenti di forme e colori; Beatrice Palazzetti rielabora con un forte gioco di luce e ombra forme geometriche e Anna Salvati allarga sempre più lo sguardo verso l’astrazione, non priva di reminiscenze figurative.
La mostra si chiude con due lavori inediti di Paolo Cannucciari, tipici della sua espressività sempre dominata da pochi accordi cromatici. Nel corso dell’inaugurazione, moderata da Flaminia Vali e Paolo Borgi, redattori del quotidiano online “Mondoreale”, interverranno il sindaco di Sezze, Lidano Lucidi, l’assessore alla Cultura Michela Capuccilli, il responsabile del settore Cultura Loredina Macera, Jessica Palombi e Carlo Ernesto Di Pastina per il Centro Studi San Carlo da Sezze, il presidente di Onirika Edizioni Simone Di Giulio e Giuseppe Massimini, giornalista e storico d’arte che ha curato l’allestimento della mostra, che resterà aperta ai visitatori fino al 30 marzo 2025 rispettando gli orari di apertura del museo di Largo Buozzi.
La locandina promuove il ciclo di conferenze del 2025 organizzato dal Museo della città e del Territorio di Cori, in occasione del XXV anniversario dalla sua apertura. L’evento presentato si terrà il 22 marzo 2025 alle ore 17.00 e vedrà come relatore Vincenzo Scozzarella, direttore del Museo della Storia della Ceramica di Mondragone. Il tema della conferenza è “Quando il cibo si fa arte. Trittico lepino, Bassiano, Sermoneta, Maenza”. L’incontro avrà luogo presso la sala conferenze del museo in Via Giacomo Matteotti, Cori.
Nelle biblioteche lepine iniziano gli incontri tra gli autori e i gruppi di lettura.
Il Sistema Territoriale delle Biblioteche dei Monti Lepini, con il supporto del Ministero della Cultura – Dipartimento per le Attività Culturali – Direzione generale Biblioteche e diritto d’autore, attraverso il Fondo per la promozione della lettura, della tutela e della valorizzazione del patrimonio librario 2024, ha avviato un progetto che ha previsto la creazione di gruppi di lettura aperti al pubblico nelle biblioteche del territorio. I Comuni coinvolti in questa iniziativa sono Bassiano, Carpineto Romano, Cori, Maenza, Norma, Priverno, Roccagorga, Roccasecca dei Volsci, Segni e le due biblioteche di Sezze. Nuovi incontri con l’autore: il calendario degli incontri letterari Dopo il successo del primo incontro con la scrittrice Anilda Ibrahimi a Priverno, prosegue la rassegna di eventi dedicati alla letteratura, con un ricco calendario di appuntamenti che coinvolgeranno diverse biblioteche comunali del territorio. Un’occasione imperdibile per gli appassionati di libri, che potranno dialogare direttamente con gli autori e approfondire le tematiche delle loro opere. Gli incontri in programma prenderanno il via il 22 marzo, alle ore 17:00, presso la Biblioteca di Norma, il gruppo di lettura “Legami di Parole” ospiterà Claudio Volpe, che presenterà il suo libro Il rosa è solo un colore. Il 29 marzo, alle ore 11:00, presso la Biblioteca di Maenza, il gruppo di lettura “Viaggi Letterari” accoglierà Gianni Solla, autore de Il ladro di quaderni. Lo stesso giorno, il 29 marzo, alle ore 16:00, presso la Biblioteca di Segni, il gruppo di lettura “Naviganti di Letture” ospiterà nuovamente Gianni Solla, che presenterà il suo libro. Il 5 aprile, alle ore 11:00, presso la Biblioteca di Bassiano, il gruppo di lettura “Festina Lente” avrà il piacere di incontrare Anilda Ibrahimi, che presenterà la sua opera Volevo essere Madame Bovary. Nel pomeriggio dello stesso giorno, il 5 aprile, alle ore 16:00, presso la Biblioteca di Roccagorga, il gruppo di lettura “Pagina dopo pagina” accoglierà Anilda Ibrahimi, per discutere ancora di Volevo essere Madame Bovary. Infine, il 16 aprile, alle ore 16:00, presso il Museo Archeologico di Sezze, il gruppo di lettura “Tra fiori di ciliegio” ospiterà Gianni Solla, che presenterà nuovamente Il ladro di quaderni. Tutti i libri presentati durante gli incontri sono editi da Einaudi, una garanzia di qualità letteraria e narrativa: “Questa rassegna – ha spiegato Quirino Briganti, presidente della Compagnia dei Lepini – rappresenta un’importante occasione di confronto e di arricchimento culturale per i partecipanti, grazie alla possibilità di interagire direttamente con gli autori e scoprire i retroscena delle loro opere”.
il Gruppo di lettura “Legami di Parole” della Biblioteca di Norma incontra l’autrice del libro Il rosa è solo un colore di Claudio Volpe, Ed. Einaudi scelto per questa prima esperienza di lettura.
La Direzione regionale Musei nazionali Lazio, in collaborazione con i Musei Archeologici del Comune di Priverno, presenta “Raffigurare san Tommaso: una storia di immagini”.
Abbazia di Fossanova, Priverno (LT), 02-03-2025 –
La Direzione regionale Musei nazionali Lazio e i Musei Archeologici di Priverno, sono lieti di invitare il pubblico a visitare la mostra didattica “Raffigurare san Tommaso: una storia di immagini” in occasione delle celebrazioni per l’ottavo centenario dalla nascita di san Tommaso d’Aquino, che si svolgeranno presso l’Abbazia di Fossanova, domenica 2 marzo 2025. Dopo la santa messa prevista per le ore 11:00 e trasmessa in diretta televisiva da Rai Uno, sarà possibile percorrere la mostra allestita nella sala capitolare, accompagnati dai funzionari della Direzione regionale Musei nazionali Lazio.
Curata da Maria Sole Cardulli, Monica di Gregorio, Margherita Cancellieri, Chiara Paniccia e Gabriele Quaranta, la mostra ricostruisce attraverso una serie di pannelli esplicativi la formazione e l’evoluzione dell’iconografia di san Tommaso d’Aquino, ripercorrendo le ragioni biografiche e devozionali che hanno contribuito a comporre l’immagine attraverso la quale il grande teologo è ancora oggi conosciuto.
Realizzata grazie al contributo concesso dalla Direzione Generale Educazione, Ricerca e Istituti Culturali del Ministero della cultura, la mostra si svolge nell’ambito delle attività del Comitato nazionale per le celebrazioni del triennio tomistico (2023-2025), presieduto dal Sindaco Anna Maria Bilancia. Le attività del Comitato discendono dall’Accordo per la valorizzazione dell’Abbazia, del borgo e del Museo medievale di Fossanova e dei luoghi tomistici di Priverno in occasione delle ricorrenze pluricentenarie della canonizzazione (1323), della morte (1274) e della nascita (1225) di san Tommaso d’Aquino, firmato dai principali attori istituzionali ed ecclesiastici presenti sul territorio: Direzione regionale musei Nazionali Lazio, Regione Lazio, Diocesi di Latina-Terracina-Sezze-Priverno, Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per le province di Frosinone e Latina, Comune di Maenza e Comune di Priverno, quest’ultimo anche ente capofila della Rete.
Il frate domenicano Tommaso, nato a Roccasecca (nel territorio dei conti di Aquino), professore di teologia, filosofo e grande predicatore, giunse a Fossanova verso la fine di febbraio del 1274, durante un viaggio verso Lione dove era stato chiamato a partecipare al Concilio indetto da papa Gregorio X. Gravemente malato, morì presso l’abbazia e qui trovò sepoltura fino alla traslazione del suo corpo nella chiesa domenicana di Tolosa, avvenuta nel 1369.
La mostra didattica, che si tiene all’Abbazia di Fossanova a Priverno (fino al 4 maggio) e poi alla Casa di San Tommaso ad Aquino (dal 17 maggio al 13 luglio), altro luogo della cultura afferente alla DRMN Lazio, intende restituire l’immagine del Santo nel corso dei secoli, attraverso la riproduzione di dipinti, affreschi, miniature. La scelta di tenere la mostra nei luoghi legati alla sua vicenda terrena vuole riportare l’immagine del Dottore angelico ai fatti della sua biografia oltre che all’immaginario dell’epoca e alle esigenze del culto, che la modificarono con il passare del tempo.
La fruizione dell’esposizione sarà ampliata da visite guidate e conferenze condotte dai curatori e da specialisti della figura di san Tommaso, che dopo Fossanova si terranno anche presso la Casa di San Tommaso ad Aquino.
Dettagli della mostra
Abbazia di Fossanova, Priverno (Lt), Sala capitolare: fino al 4 maggio 2025;
Orari di apertura: 8:30-18.30 (ora solare); 8:30-19:30 (ora legale). Ingresso gratuito.
Casa di San Tommaso, Aquino (Fr): dal 17 maggio al 13 luglio;
Orari di apertura: tutte le domeniche dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15-00 alle 18:00; il sabato su prenotazione; il venerdì pomeriggio in occasione delle conferenze divulgative. Ingresso gratuito.
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In occasione della Giornata Nazionale del Paesaggio e del 25° anniversario della Convenzione Europea del Paesaggio, dal 15 al 31 marzo il Parco Archeologico dell’Appia Antica ospiterà all’interno della suggestiva sede del Casale di Santa Maria Nova la mostra Res Rustica: l’Agricoltura dei Monti Lepini nel tempo, un progetto realizzato dalla Compagnia dei Lepini con il sostegno della Regione Lazio, che mira a valorizzare il ricco patrimonio culturale, agricolo e storico dei Monti Lepini, ponendolo in connessione con il percorso dell’Appia Antica, recentemente riconosciuta nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.
Saluti
Introduzione
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Seguirà degustazione a cura dei produttori di Slow Food Travel Monti Lepini e del Parco Archeologico dell’Appia Antica.
Biglietto gratuito selezionando “Res Rustica: L’Agricoltura dei Monti Lepini nel tempo | Inaugurazione della mostra” cliccando qui.
Res Rustica: l’Agricoltura dei Monti Lepini nel Tempo dal 15 al 31 marzo 2025 al Casale di Santa Maria Nova, in via Appia antica 251. Inaugurazione sabato 15 marzo ore 11.00.
In occasione della Giornata Nazionale del Paesaggio e del 25° anniversario della Convenzione Europea del Paesaggio, il Parco Archeologico dell’Appia Antica ospiterà la mostra Res Rustica: l’Agricoltura dei Monti Lepini nel tempo, un progetto realizzato dalla Compagnia dei Lepini con il sostegno della Regione Lazio. L’esposizione, che nei mesi scorsi ha già coinvolto diversi Comuni dei Lepini, tra il 15 e il 31 marzo 2025 vedrà una nuova tappa proprio nel cuore del Parco dell’Appia antica, all’interno della suggestiva sede del Casale di Santa Maria Nova, al quinto miglio della regina viarum. Nel corso dell’inaugurazione di sabato 15 marzo alle 11.00 saranno presenti oltre al Direttore del Parco Archeologico dell’Appia Antica Simone Quilici, all’Assessore alla Cultura di Roma Capitale Massimiliano Smeriglio, al Vicesindaco della Città metropolitana di Roma Pierluigi Sanna, e al Presidente del Municipio Roma VIII Amedeo Ciaccheri, anche rappresentanti della Compagnia dei Lepini: il Presidente Quirino Briganti e il Direttore Fabrizio Di Sauro. A seguire interverranno la prof.ssa Stefania Quilici Gigli, Direttrice del Museo Archeologico di Norba e Coordinatrice scientifica del progetto Res Rustica e il portavoce di Slow Food Travel Monti Lepini Roberto Perticaroli. La giornata inaugurale si concluderà infine con una interessante degustazione di prodotti locali proposta dal Slow Food Travel Monti Lepini. Il progetto mira a valorizzare il ricco patrimonio culturale, agricolo e storico dei Monti Lepini, ponendolo in connessione con il percorso dell’Appia Antica, recentemente riconosciuta nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. “Il nostro obiettivo – ha dichiarato Quirino Briganti, presidente della Compagnia dei Lepini – è quello di raccontare e riscoprire la straordinaria ricchezza culturale dei Monti Lepini, un territorio che per secoli ha vissuto di agricoltura, tradizioni e saperi tramandati di generazione in generazione. Questa mostra non è solo un’esposizione, ma un viaggio nel tempo che ci permette di comprendere il rapporto tra uomo e paesaggio e l’evoluzione dell’agricoltura in questa parte del Lazio”. L’iniziativa si inserisce all’interno di un più ampio progetto di valorizzazione e promozione del territorio lepino, con eventi, conferenze e itinerari guidati lungo l’antico tracciato della Via Francigena del Sud, che attraversa proprio i Monti Lepini. “Camminare lungo questi percorsi significa riscoprire non solo la bellezza paesaggistica, ma anche il legame profondo tra comunità locali e tradizioni agricole, che oggi rappresentano una risorsa culturale e turistica di enorme valore”, aggiunge Briganti. Simone Quilici, direttore del Parco Archeologico dell’Appia antica, istituto autonomo del Ministero della Cultura nato allo scopo di tutelare e valorizzare un territorio unico al mondo che dal centro di Roma si estende fino alle pendici dei Castelli Romani, ricorda che “uno dei principali compiti istituzionali del Parco risiede proprio nel coordinamento delle attività di valorizzazione dell’intero tracciato dell’Appia, da Roma a Brindisi, con il raccordo delle varie comunità locali in una gestione attiva e partecipata della regina viarum”. “Tra i principali obiettivi del mio mandato è la promozione del tracciato della antica strada come cammino, sulla scia della pionieristica impresa condotta nel 2015 dal giornalista e scrittore triestino Paolo Rumiz, che ha ripercorso l’Appia a piedi ridestando l’interesse delle popolazioni. Un cammino laico che coincide in parte con un’importante strada di pellegrinaggio, la Via Francigena del Sud, che attraversa proprio il territorio dei Lepini, caratterizzato dalle non comuni valenze paesaggistiche e posto a ridosso della strada antica, che ci si augura possa presto essere incluso tra le componenti del Sito seriale “Via Appia Regina Viarum”.
L’evento è promosso in collaborazione con il Ministero della Cultura, la Regione Lazio e il Parco Archeologico dell’Appia Antica.
Sarà inaugurata sabato 22 marzo alle 11:30 presso Museo Archeologico di Sezze la mostra “Un percorso senza tempo. Voci e presenze nell’arte”. Articolata nelle tre sale del museo, la mostra è organizzata dall’associazione culturale Onirika Edizioni in collaborazione con il Centro Studi San Carlo da Sezze e con il patrocinio del Comune di Sezze. La sala degli Amorini, per celebrare l’anno giubilare, ospita la sezione “Il Sacro nel contemporaneo. Da una collezione privata”. Si inizia con le opere di quattro maestri storici, “voci” dell’arte italiana dei primi decenni del novecento, Pietro Annigoni, Remo Brindisi, Umberto Mastroianni e Luciano Minguzzi, quest’ultimo autore di una delle porte della Basilica di San Pietro e si prosegue con altre “presenze” del nostro panorama artistico. Pino Spagnuolo ci racconta la parabola del Figliol prodigo, una delle pagine del vangelo di Luca sul perdono e Cecilia Bossi omaggia San Carlo da Sezze. Antonella Capuano esalta il cammino della chiesa militante e Francesca Provenzano racchiude, in tre riquadri, degli avvenimenti della vita di Cristo.
Anna Salvati riporta in primo piano la figura della Maddalena e Maurizio Lupo il momento della crocifissione ambientata in un paesaggio alpino. Anche Vincenza Costantini fissa lo sguardo sull’Ora terza mentre Giovanna Gallo pone l’accento sul volto di Cristo. Tra i diversi esempi dedicati alla Vergine Maria, Madonna in trono col bambino di Maria Ceccarelli, in arte Mac, di ispirazione gotica; Madonna delle rose, dal volto popolare, di Monica Bavaro e Maternità, ceramica raku di Maria Felice Petyx, piena di luce e di colore. Da controcanto Il Muro del pianto di Susy Senzacqua, una sorta di preghiera dell’arte e il bozzetto per la vetrata Colasanti di Felixandro, ispirata al simbolo della luna
Chiude la sezione Maestà della Madonna, un’opera digitale di Stefano Sorrentino. Nella Sala dell’Ercole, in dialogo con gli affreschi di Giuseppe Turchi (1840-1895), ritroviamo Francesca Provenzano con quattro ritratti a pastello dal tocco rapido e Stefano Sorrentino con altrettante opere dal ciclo Save Art che affrontano il rapporto tra arte e nuove tecnologie. L’ultima sezione, Affinità e contrasti, nella Sala del Mosaico, è riservata agli artisti che hanno coltivato le varie declinazioni della pittura astratta prendendo ispirazione dall’arte del passato. Marco Diaco si esprime essenzialmente con la pittura materica; Tiziana Tripodi si racconta attraverso abbinamenti di forme e colori; Beatrice Palazzetti rielabora con un forte gioco di luce e ombra forme geometriche e Anna Salvati allarga sempre più lo sguardo verso l’astrazione, non priva di reminiscenze figurative.
La mostra si chiude con due lavori inediti di Paolo Cannucciari, tipici della sua espressività sempre dominata da pochi accordi cromatici. Nel corso dell’inaugurazione, moderata da Flaminia Vali e Paolo Borgi, redattori del quotidiano online “Mondoreale”, interverranno il sindaco di Sezze, Lidano Lucidi, l’assessore alla Cultura Michela Capuccilli, il responsabile del settore Cultura Loredina Macera, Jessica Palombi e Carlo Ernesto Di Pastina per il Centro Studi San Carlo da Sezze, il presidente di Onirika Edizioni Simone Di Giulio e Giuseppe Massimini, giornalista e storico d’arte che ha curato l’allestimento della mostra, che resterà aperta ai visitatori fino al 30 marzo 2025 rispettando gli orari di apertura del museo di Largo Buozzi.
COMUNICATO STAMPA
“IN MORTE DI MATTEOTTI” – EVENTO TEATRALE ALLA CASA DEL COMBATTENTE
Domenica 23 marzo alle 18,30 il secondo appuntamento alla Casa del Combattente di Latina del ciclo su temi della Storia d’Italia: Pier Giulio Cantarano interpreta il suo monologo “In morte di Matteotti” che ripercorre le drammatiche vicende del 1924 che culminarono nel rapimento e nell’omicidio dell’Onorevole Giacomo Matteotti, Deputato socialista del Regno d’Italia, vigoroso oppositore dell’ascesa ed affermazione del fascismo.
Il 30 maggio 1924 alla Camera l’On. Matteotti contestò in blocco la validità delle elezioni svolte il 6 aprile, denunciando l’invadenza di “una milizia armata” che sosteneva “un determinato Governo con la forza, anche se ad esso il consenso mancasse“.
Nel pomeriggio del successivo 10 giugno 1924, Matteotti usciva dalla sua abitazione di Roma in Via Pisanelli 40, a pochi passi dal Lungotevere Arnaldo da Brescia: venne aggredito, rapito e ucciso da una squadra fascista. Il corpo martoriato fu casualmente ritrovato poco più di due mesi dopo l’omicidio, il 16 agosto 1924 nella Macchia della Quartarella presso Riano Flaminio.
L’evento è organizzato e promosso dall’Associazione Nazionale Marinai d’Italia Gruppo di Latina ed ha ricevuto il Patrocinio morale del Comune di Latina, della Città di Fratta Polesine, dove Giacomo Matteotti nacque il 22 maggio 1885, del “Comitato Nazionale per le Celebrazioni del Centenario della morte di Giacomo Matteotti”, del “Comitato Provinciale Polesano Celebrazioni Matteotti 1924-2024”, della “Casa Museo Giacomo Matteotti” e della Compagnia dei Lepini.
La Direzione regionale Musei nazionali Lazio, in collaborazione con i Musei Archeologici del Comune di Priverno, presenta “Raffigurare san Tommaso: una storia di immagini”.
Abbazia di Fossanova, Priverno (LT), 02-03-2025 –
La Direzione regionale Musei nazionali Lazio e i Musei Archeologici di Priverno, sono lieti di invitare il pubblico a visitare la mostra didattica “Raffigurare san Tommaso: una storia di immagini” in occasione delle celebrazioni per l’ottavo centenario dalla nascita di san Tommaso d’Aquino, che si svolgeranno presso l’Abbazia di Fossanova, domenica 2 marzo 2025. Dopo la santa messa prevista per le ore 11:00 e trasmessa in diretta televisiva da Rai Uno, sarà possibile percorrere la mostra allestita nella sala capitolare, accompagnati dai funzionari della Direzione regionale Musei nazionali Lazio.
Curata da Maria Sole Cardulli, Monica di Gregorio, Margherita Cancellieri, Chiara Paniccia e Gabriele Quaranta, la mostra ricostruisce attraverso una serie di pannelli esplicativi la formazione e l’evoluzione dell’iconografia di san Tommaso d’Aquino, ripercorrendo le ragioni biografiche e devozionali che hanno contribuito a comporre l’immagine attraverso la quale il grande teologo è ancora oggi conosciuto.
Realizzata grazie al contributo concesso dalla Direzione Generale Educazione, Ricerca e Istituti Culturali del Ministero della cultura, la mostra si svolge nell’ambito delle attività del Comitato nazionale per le celebrazioni del triennio tomistico (2023-2025), presieduto dal Sindaco Anna Maria Bilancia. Le attività del Comitato discendono dall’Accordo per la valorizzazione dell’Abbazia, del borgo e del Museo medievale di Fossanova e dei luoghi tomistici di Priverno in occasione delle ricorrenze pluricentenarie della canonizzazione (1323), della morte (1274) e della nascita (1225) di san Tommaso d’Aquino, firmato dai principali attori istituzionali ed ecclesiastici presenti sul territorio: Direzione regionale musei Nazionali Lazio, Regione Lazio, Diocesi di Latina-Terracina-Sezze-Priverno, Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per le province di Frosinone e Latina, Comune di Maenza e Comune di Priverno, quest’ultimo anche ente capofila della Rete.
Il frate domenicano Tommaso, nato a Roccasecca (nel territorio dei conti di Aquino), professore di teologia, filosofo e grande predicatore, giunse a Fossanova verso la fine di febbraio del 1274, durante un viaggio verso Lione dove era stato chiamato a partecipare al Concilio indetto da papa Gregorio X. Gravemente malato, morì presso l’abbazia e qui trovò sepoltura fino alla traslazione del suo corpo nella chiesa domenicana di Tolosa, avvenuta nel 1369.
La mostra didattica, che si tiene all’Abbazia di Fossanova a Priverno (fino al 4 maggio) e poi alla Casa di San Tommaso ad Aquino (dal 17 maggio al 13 luglio), altro luogo della cultura afferente alla DRMN Lazio, intende restituire l’immagine del Santo nel corso dei secoli, attraverso la riproduzione di dipinti, affreschi, miniature. La scelta di tenere la mostra nei luoghi legati alla sua vicenda terrena vuole riportare l’immagine del Dottore angelico ai fatti della sua biografia oltre che all’immaginario dell’epoca e alle esigenze del culto, che la modificarono con il passare del tempo.
La fruizione dell’esposizione sarà ampliata da visite guidate e conferenze condotte dai curatori e da specialisti della figura di san Tommaso, che dopo Fossanova si terranno anche presso la Casa di San Tommaso ad Aquino.
Dettagli della mostra
Abbazia di Fossanova, Priverno (Lt), Sala capitolare: fino al 4 maggio 2025;
Orari di apertura: 8:30-18.30 (ora solare); 8:30-19:30 (ora legale). Ingresso gratuito.
Casa di San Tommaso, Aquino (Fr): dal 17 maggio al 13 luglio;
Orari di apertura: tutte le domeniche dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15-00 alle 18:00; il sabato su prenotazione; il venerdì pomeriggio in occasione delle conferenze divulgative. Ingresso gratuito.
Info: drm-laz@cultura.gov.it
Contatti
Direzione regionale Musei nazionali Lazio
E-mail: drm-laz.comunicazione@cultura.gov.it
Sito web: https://direzioneregionalemuseilazio.cultura.gov.it/ – www.trienniotomistico.it
Social media: https://www.facebook.com/direzioneregionalemuseinazionalilazio
https://www.instagram.com/museinazionalilazio
https://www.facebook.com/museiarcheologicipriverno
In occasione della Giornata Nazionale del Paesaggio e del 25° anniversario della Convenzione Europea del Paesaggio, dal 15 al 31 marzo il Parco Archeologico dell’Appia Antica ospiterà all’interno della suggestiva sede del Casale di Santa Maria Nova la mostra Res Rustica: l’Agricoltura dei Monti Lepini nel tempo, un progetto realizzato dalla Compagnia dei Lepini con il sostegno della Regione Lazio, che mira a valorizzare il ricco patrimonio culturale, agricolo e storico dei Monti Lepini, ponendolo in connessione con il percorso dell’Appia Antica, recentemente riconosciuta nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.
Saluti
Introduzione
Interventi
Seguirà degustazione a cura dei produttori di Slow Food Travel Monti Lepini e del Parco Archeologico dell’Appia Antica.
Biglietto gratuito selezionando “Res Rustica: L’Agricoltura dei Monti Lepini nel tempo | Inaugurazione della mostra” cliccando qui.
Res Rustica: l’Agricoltura dei Monti Lepini nel Tempo dal 15 al 31 marzo 2025 al Casale di Santa Maria Nova, in via Appia antica 251. Inaugurazione sabato 15 marzo ore 11.00.
In occasione della Giornata Nazionale del Paesaggio e del 25° anniversario della Convenzione Europea del Paesaggio, il Parco Archeologico dell’Appia Antica ospiterà la mostra Res Rustica: l’Agricoltura dei Monti Lepini nel tempo, un progetto realizzato dalla Compagnia dei Lepini con il sostegno della Regione Lazio. L’esposizione, che nei mesi scorsi ha già coinvolto diversi Comuni dei Lepini, tra il 15 e il 31 marzo 2025 vedrà una nuova tappa proprio nel cuore del Parco dell’Appia antica, all’interno della suggestiva sede del Casale di Santa Maria Nova, al quinto miglio della regina viarum. Nel corso dell’inaugurazione di sabato 15 marzo alle 11.00 saranno presenti oltre al Direttore del Parco Archeologico dell’Appia Antica Simone Quilici, all’Assessore alla Cultura di Roma Capitale Massimiliano Smeriglio, al Vicesindaco della Città metropolitana di Roma Pierluigi Sanna, e al Presidente del Municipio Roma VIII Amedeo Ciaccheri, anche rappresentanti della Compagnia dei Lepini: il Presidente Quirino Briganti e il Direttore Fabrizio Di Sauro. A seguire interverranno la prof.ssa Stefania Quilici Gigli, Direttrice del Museo Archeologico di Norba e Coordinatrice scientifica del progetto Res Rustica e il portavoce di Slow Food Travel Monti Lepini Roberto Perticaroli. La giornata inaugurale si concluderà infine con una interessante degustazione di prodotti locali proposta dal Slow Food Travel Monti Lepini. Il progetto mira a valorizzare il ricco patrimonio culturale, agricolo e storico dei Monti Lepini, ponendolo in connessione con il percorso dell’Appia Antica, recentemente riconosciuta nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. “Il nostro obiettivo – ha dichiarato Quirino Briganti, presidente della Compagnia dei Lepini – è quello di raccontare e riscoprire la straordinaria ricchezza culturale dei Monti Lepini, un territorio che per secoli ha vissuto di agricoltura, tradizioni e saperi tramandati di generazione in generazione. Questa mostra non è solo un’esposizione, ma un viaggio nel tempo che ci permette di comprendere il rapporto tra uomo e paesaggio e l’evoluzione dell’agricoltura in questa parte del Lazio”. L’iniziativa si inserisce all’interno di un più ampio progetto di valorizzazione e promozione del territorio lepino, con eventi, conferenze e itinerari guidati lungo l’antico tracciato della Via Francigena del Sud, che attraversa proprio i Monti Lepini. “Camminare lungo questi percorsi significa riscoprire non solo la bellezza paesaggistica, ma anche il legame profondo tra comunità locali e tradizioni agricole, che oggi rappresentano una risorsa culturale e turistica di enorme valore”, aggiunge Briganti. Simone Quilici, direttore del Parco Archeologico dell’Appia antica, istituto autonomo del Ministero della Cultura nato allo scopo di tutelare e valorizzare un territorio unico al mondo che dal centro di Roma si estende fino alle pendici dei Castelli Romani, ricorda che “uno dei principali compiti istituzionali del Parco risiede proprio nel coordinamento delle attività di valorizzazione dell’intero tracciato dell’Appia, da Roma a Brindisi, con il raccordo delle varie comunità locali in una gestione attiva e partecipata della regina viarum”. “Tra i principali obiettivi del mio mandato è la promozione del tracciato della antica strada come cammino, sulla scia della pionieristica impresa condotta nel 2015 dal giornalista e scrittore triestino Paolo Rumiz, che ha ripercorso l’Appia a piedi ridestando l’interesse delle popolazioni. Un cammino laico che coincide in parte con un’importante strada di pellegrinaggio, la Via Francigena del Sud, che attraversa proprio il territorio dei Lepini, caratterizzato dalle non comuni valenze paesaggistiche e posto a ridosso della strada antica, che ci si augura possa presto essere incluso tra le componenti del Sito seriale “Via Appia Regina Viarum”.
L’evento è promosso in collaborazione con il Ministero della Cultura, la Regione Lazio e il Parco Archeologico dell’Appia Antica.
Sarà inaugurata sabato 22 marzo alle 11:30 presso Museo Archeologico di Sezze la mostra “Un percorso senza tempo. Voci e presenze nell’arte”. Articolata nelle tre sale del museo, la mostra è organizzata dall’associazione culturale Onirika Edizioni in collaborazione con il Centro Studi San Carlo da Sezze e con il patrocinio del Comune di Sezze. La sala degli Amorini, per celebrare l’anno giubilare, ospita la sezione “Il Sacro nel contemporaneo. Da una collezione privata”. Si inizia con le opere di quattro maestri storici, “voci” dell’arte italiana dei primi decenni del novecento, Pietro Annigoni, Remo Brindisi, Umberto Mastroianni e Luciano Minguzzi, quest’ultimo autore di una delle porte della Basilica di San Pietro e si prosegue con altre “presenze” del nostro panorama artistico. Pino Spagnuolo ci racconta la parabola del Figliol prodigo, una delle pagine del vangelo di Luca sul perdono e Cecilia Bossi omaggia San Carlo da Sezze. Antonella Capuano esalta il cammino della chiesa militante e Francesca Provenzano racchiude, in tre riquadri, degli avvenimenti della vita di Cristo.
Anna Salvati riporta in primo piano la figura della Maddalena e Maurizio Lupo il momento della crocifissione ambientata in un paesaggio alpino. Anche Vincenza Costantini fissa lo sguardo sull’Ora terza mentre Giovanna Gallo pone l’accento sul volto di Cristo. Tra i diversi esempi dedicati alla Vergine Maria, Madonna in trono col bambino di Maria Ceccarelli, in arte Mac, di ispirazione gotica; Madonna delle rose, dal volto popolare, di Monica Bavaro e Maternità, ceramica raku di Maria Felice Petyx, piena di luce e di colore. Da controcanto Il Muro del pianto di Susy Senzacqua, una sorta di preghiera dell’arte e il bozzetto per la vetrata Colasanti di Felixandro, ispirata al simbolo della luna
Chiude la sezione Maestà della Madonna, un’opera digitale di Stefano Sorrentino. Nella Sala dell’Ercole, in dialogo con gli affreschi di Giuseppe Turchi (1840-1895), ritroviamo Francesca Provenzano con quattro ritratti a pastello dal tocco rapido e Stefano Sorrentino con altrettante opere dal ciclo Save Art che affrontano il rapporto tra arte e nuove tecnologie. L’ultima sezione, Affinità e contrasti, nella Sala del Mosaico, è riservata agli artisti che hanno coltivato le varie declinazioni della pittura astratta prendendo ispirazione dall’arte del passato. Marco Diaco si esprime essenzialmente con la pittura materica; Tiziana Tripodi si racconta attraverso abbinamenti di forme e colori; Beatrice Palazzetti rielabora con un forte gioco di luce e ombra forme geometriche e Anna Salvati allarga sempre più lo sguardo verso l’astrazione, non priva di reminiscenze figurative.
La mostra si chiude con due lavori inediti di Paolo Cannucciari, tipici della sua espressività sempre dominata da pochi accordi cromatici. Nel corso dell’inaugurazione, moderata da Flaminia Vali e Paolo Borgi, redattori del quotidiano online “Mondoreale”, interverranno il sindaco di Sezze, Lidano Lucidi, l’assessore alla Cultura Michela Capuccilli, il responsabile del settore Cultura Loredina Macera, Jessica Palombi e Carlo Ernesto Di Pastina per il Centro Studi San Carlo da Sezze, il presidente di Onirika Edizioni Simone Di Giulio e Giuseppe Massimini, giornalista e storico d’arte che ha curato l’allestimento della mostra, che resterà aperta ai visitatori fino al 30 marzo 2025 rispettando gli orari di apertura del museo di Largo Buozzi.
La Direzione regionale Musei nazionali Lazio, in collaborazione con i Musei Archeologici del Comune di Priverno, presenta “Raffigurare san Tommaso: una storia di immagini”.
Abbazia di Fossanova, Priverno (LT), 02-03-2025 –
La Direzione regionale Musei nazionali Lazio e i Musei Archeologici di Priverno, sono lieti di invitare il pubblico a visitare la mostra didattica “Raffigurare san Tommaso: una storia di immagini” in occasione delle celebrazioni per l’ottavo centenario dalla nascita di san Tommaso d’Aquino, che si svolgeranno presso l’Abbazia di Fossanova, domenica 2 marzo 2025. Dopo la santa messa prevista per le ore 11:00 e trasmessa in diretta televisiva da Rai Uno, sarà possibile percorrere la mostra allestita nella sala capitolare, accompagnati dai funzionari della Direzione regionale Musei nazionali Lazio.
Curata da Maria Sole Cardulli, Monica di Gregorio, Margherita Cancellieri, Chiara Paniccia e Gabriele Quaranta, la mostra ricostruisce attraverso una serie di pannelli esplicativi la formazione e l’evoluzione dell’iconografia di san Tommaso d’Aquino, ripercorrendo le ragioni biografiche e devozionali che hanno contribuito a comporre l’immagine attraverso la quale il grande teologo è ancora oggi conosciuto.
Realizzata grazie al contributo concesso dalla Direzione Generale Educazione, Ricerca e Istituti Culturali del Ministero della cultura, la mostra si svolge nell’ambito delle attività del Comitato nazionale per le celebrazioni del triennio tomistico (2023-2025), presieduto dal Sindaco Anna Maria Bilancia. Le attività del Comitato discendono dall’Accordo per la valorizzazione dell’Abbazia, del borgo e del Museo medievale di Fossanova e dei luoghi tomistici di Priverno in occasione delle ricorrenze pluricentenarie della canonizzazione (1323), della morte (1274) e della nascita (1225) di san Tommaso d’Aquino, firmato dai principali attori istituzionali ed ecclesiastici presenti sul territorio: Direzione regionale musei Nazionali Lazio, Regione Lazio, Diocesi di Latina-Terracina-Sezze-Priverno, Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per le province di Frosinone e Latina, Comune di Maenza e Comune di Priverno, quest’ultimo anche ente capofila della Rete.
Il frate domenicano Tommaso, nato a Roccasecca (nel territorio dei conti di Aquino), professore di teologia, filosofo e grande predicatore, giunse a Fossanova verso la fine di febbraio del 1274, durante un viaggio verso Lione dove era stato chiamato a partecipare al Concilio indetto da papa Gregorio X. Gravemente malato, morì presso l’abbazia e qui trovò sepoltura fino alla traslazione del suo corpo nella chiesa domenicana di Tolosa, avvenuta nel 1369.
La mostra didattica, che si tiene all’Abbazia di Fossanova a Priverno (fino al 4 maggio) e poi alla Casa di San Tommaso ad Aquino (dal 17 maggio al 13 luglio), altro luogo della cultura afferente alla DRMN Lazio, intende restituire l’immagine del Santo nel corso dei secoli, attraverso la riproduzione di dipinti, affreschi, miniature. La scelta di tenere la mostra nei luoghi legati alla sua vicenda terrena vuole riportare l’immagine del Dottore angelico ai fatti della sua biografia oltre che all’immaginario dell’epoca e alle esigenze del culto, che la modificarono con il passare del tempo.
La fruizione dell’esposizione sarà ampliata da visite guidate e conferenze condotte dai curatori e da specialisti della figura di san Tommaso, che dopo Fossanova si terranno anche presso la Casa di San Tommaso ad Aquino.
Dettagli della mostra
Abbazia di Fossanova, Priverno (Lt), Sala capitolare: fino al 4 maggio 2025;
Orari di apertura: 8:30-18.30 (ora solare); 8:30-19:30 (ora legale). Ingresso gratuito.
Casa di San Tommaso, Aquino (Fr): dal 17 maggio al 13 luglio;
Orari di apertura: tutte le domeniche dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15-00 alle 18:00; il sabato su prenotazione; il venerdì pomeriggio in occasione delle conferenze divulgative. Ingresso gratuito.
Info: drm-laz@cultura.gov.it
Contatti
Direzione regionale Musei nazionali Lazio
E-mail: drm-laz.comunicazione@cultura.gov.it
Sito web: https://direzioneregionalemuseilazio.cultura.gov.it/ – www.trienniotomistico.it
Social media: https://www.facebook.com/direzioneregionalemuseinazionalilazio
https://www.instagram.com/museinazionalilazio
https://www.facebook.com/museiarcheologicipriverno
In occasione della Giornata Nazionale del Paesaggio e del 25° anniversario della Convenzione Europea del Paesaggio, dal 15 al 31 marzo il Parco Archeologico dell’Appia Antica ospiterà all’interno della suggestiva sede del Casale di Santa Maria Nova la mostra Res Rustica: l’Agricoltura dei Monti Lepini nel tempo, un progetto realizzato dalla Compagnia dei Lepini con il sostegno della Regione Lazio, che mira a valorizzare il ricco patrimonio culturale, agricolo e storico dei Monti Lepini, ponendolo in connessione con il percorso dell’Appia Antica, recentemente riconosciuta nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.
Saluti
Introduzione
Interventi
Seguirà degustazione a cura dei produttori di Slow Food Travel Monti Lepini e del Parco Archeologico dell’Appia Antica.
Biglietto gratuito selezionando “Res Rustica: L’Agricoltura dei Monti Lepini nel tempo | Inaugurazione della mostra” cliccando qui.
Res Rustica: l’Agricoltura dei Monti Lepini nel Tempo dal 15 al 31 marzo 2025 al Casale di Santa Maria Nova, in via Appia antica 251. Inaugurazione sabato 15 marzo ore 11.00.
In occasione della Giornata Nazionale del Paesaggio e del 25° anniversario della Convenzione Europea del Paesaggio, il Parco Archeologico dell’Appia Antica ospiterà la mostra Res Rustica: l’Agricoltura dei Monti Lepini nel tempo, un progetto realizzato dalla Compagnia dei Lepini con il sostegno della Regione Lazio. L’esposizione, che nei mesi scorsi ha già coinvolto diversi Comuni dei Lepini, tra il 15 e il 31 marzo 2025 vedrà una nuova tappa proprio nel cuore del Parco dell’Appia antica, all’interno della suggestiva sede del Casale di Santa Maria Nova, al quinto miglio della regina viarum. Nel corso dell’inaugurazione di sabato 15 marzo alle 11.00 saranno presenti oltre al Direttore del Parco Archeologico dell’Appia Antica Simone Quilici, all’Assessore alla Cultura di Roma Capitale Massimiliano Smeriglio, al Vicesindaco della Città metropolitana di Roma Pierluigi Sanna, e al Presidente del Municipio Roma VIII Amedeo Ciaccheri, anche rappresentanti della Compagnia dei Lepini: il Presidente Quirino Briganti e il Direttore Fabrizio Di Sauro. A seguire interverranno la prof.ssa Stefania Quilici Gigli, Direttrice del Museo Archeologico di Norba e Coordinatrice scientifica del progetto Res Rustica e il portavoce di Slow Food Travel Monti Lepini Roberto Perticaroli. La giornata inaugurale si concluderà infine con una interessante degustazione di prodotti locali proposta dal Slow Food Travel Monti Lepini. Il progetto mira a valorizzare il ricco patrimonio culturale, agricolo e storico dei Monti Lepini, ponendolo in connessione con il percorso dell’Appia Antica, recentemente riconosciuta nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. “Il nostro obiettivo – ha dichiarato Quirino Briganti, presidente della Compagnia dei Lepini – è quello di raccontare e riscoprire la straordinaria ricchezza culturale dei Monti Lepini, un territorio che per secoli ha vissuto di agricoltura, tradizioni e saperi tramandati di generazione in generazione. Questa mostra non è solo un’esposizione, ma un viaggio nel tempo che ci permette di comprendere il rapporto tra uomo e paesaggio e l’evoluzione dell’agricoltura in questa parte del Lazio”. L’iniziativa si inserisce all’interno di un più ampio progetto di valorizzazione e promozione del territorio lepino, con eventi, conferenze e itinerari guidati lungo l’antico tracciato della Via Francigena del Sud, che attraversa proprio i Monti Lepini. “Camminare lungo questi percorsi significa riscoprire non solo la bellezza paesaggistica, ma anche il legame profondo tra comunità locali e tradizioni agricole, che oggi rappresentano una risorsa culturale e turistica di enorme valore”, aggiunge Briganti. Simone Quilici, direttore del Parco Archeologico dell’Appia antica, istituto autonomo del Ministero della Cultura nato allo scopo di tutelare e valorizzare un territorio unico al mondo che dal centro di Roma si estende fino alle pendici dei Castelli Romani, ricorda che “uno dei principali compiti istituzionali del Parco risiede proprio nel coordinamento delle attività di valorizzazione dell’intero tracciato dell’Appia, da Roma a Brindisi, con il raccordo delle varie comunità locali in una gestione attiva e partecipata della regina viarum”. “Tra i principali obiettivi del mio mandato è la promozione del tracciato della antica strada come cammino, sulla scia della pionieristica impresa condotta nel 2015 dal giornalista e scrittore triestino Paolo Rumiz, che ha ripercorso l’Appia a piedi ridestando l’interesse delle popolazioni. Un cammino laico che coincide in parte con un’importante strada di pellegrinaggio, la Via Francigena del Sud, che attraversa proprio il territorio dei Lepini, caratterizzato dalle non comuni valenze paesaggistiche e posto a ridosso della strada antica, che ci si augura possa presto essere incluso tra le componenti del Sito seriale “Via Appia Regina Viarum”.
L’evento è promosso in collaborazione con il Ministero della Cultura, la Regione Lazio e il Parco Archeologico dell’Appia Antica.
Sarà inaugurata sabato 22 marzo alle 11:30 presso Museo Archeologico di Sezze la mostra “Un percorso senza tempo. Voci e presenze nell’arte”. Articolata nelle tre sale del museo, la mostra è organizzata dall’associazione culturale Onirika Edizioni in collaborazione con il Centro Studi San Carlo da Sezze e con il patrocinio del Comune di Sezze. La sala degli Amorini, per celebrare l’anno giubilare, ospita la sezione “Il Sacro nel contemporaneo. Da una collezione privata”. Si inizia con le opere di quattro maestri storici, “voci” dell’arte italiana dei primi decenni del novecento, Pietro Annigoni, Remo Brindisi, Umberto Mastroianni e Luciano Minguzzi, quest’ultimo autore di una delle porte della Basilica di San Pietro e si prosegue con altre “presenze” del nostro panorama artistico. Pino Spagnuolo ci racconta la parabola del Figliol prodigo, una delle pagine del vangelo di Luca sul perdono e Cecilia Bossi omaggia San Carlo da Sezze. Antonella Capuano esalta il cammino della chiesa militante e Francesca Provenzano racchiude, in tre riquadri, degli avvenimenti della vita di Cristo.
Anna Salvati riporta in primo piano la figura della Maddalena e Maurizio Lupo il momento della crocifissione ambientata in un paesaggio alpino. Anche Vincenza Costantini fissa lo sguardo sull’Ora terza mentre Giovanna Gallo pone l’accento sul volto di Cristo. Tra i diversi esempi dedicati alla Vergine Maria, Madonna in trono col bambino di Maria Ceccarelli, in arte Mac, di ispirazione gotica; Madonna delle rose, dal volto popolare, di Monica Bavaro e Maternità, ceramica raku di Maria Felice Petyx, piena di luce e di colore. Da controcanto Il Muro del pianto di Susy Senzacqua, una sorta di preghiera dell’arte e il bozzetto per la vetrata Colasanti di Felixandro, ispirata al simbolo della luna
Chiude la sezione Maestà della Madonna, un’opera digitale di Stefano Sorrentino. Nella Sala dell’Ercole, in dialogo con gli affreschi di Giuseppe Turchi (1840-1895), ritroviamo Francesca Provenzano con quattro ritratti a pastello dal tocco rapido e Stefano Sorrentino con altrettante opere dal ciclo Save Art che affrontano il rapporto tra arte e nuove tecnologie. L’ultima sezione, Affinità e contrasti, nella Sala del Mosaico, è riservata agli artisti che hanno coltivato le varie declinazioni della pittura astratta prendendo ispirazione dall’arte del passato. Marco Diaco si esprime essenzialmente con la pittura materica; Tiziana Tripodi si racconta attraverso abbinamenti di forme e colori; Beatrice Palazzetti rielabora con un forte gioco di luce e ombra forme geometriche e Anna Salvati allarga sempre più lo sguardo verso l’astrazione, non priva di reminiscenze figurative.
La mostra si chiude con due lavori inediti di Paolo Cannucciari, tipici della sua espressività sempre dominata da pochi accordi cromatici. Nel corso dell’inaugurazione, moderata da Flaminia Vali e Paolo Borgi, redattori del quotidiano online “Mondoreale”, interverranno il sindaco di Sezze, Lidano Lucidi, l’assessore alla Cultura Michela Capuccilli, il responsabile del settore Cultura Loredina Macera, Jessica Palombi e Carlo Ernesto Di Pastina per il Centro Studi San Carlo da Sezze, il presidente di Onirika Edizioni Simone Di Giulio e Giuseppe Massimini, giornalista e storico d’arte che ha curato l’allestimento della mostra, che resterà aperta ai visitatori fino al 30 marzo 2025 rispettando gli orari di apertura del museo di Largo Buozzi.
La Direzione regionale Musei nazionali Lazio, in collaborazione con i Musei Archeologici del Comune di Priverno, presenta “Raffigurare san Tommaso: una storia di immagini”.
Abbazia di Fossanova, Priverno (LT), 02-03-2025 –
La Direzione regionale Musei nazionali Lazio e i Musei Archeologici di Priverno, sono lieti di invitare il pubblico a visitare la mostra didattica “Raffigurare san Tommaso: una storia di immagini” in occasione delle celebrazioni per l’ottavo centenario dalla nascita di san Tommaso d’Aquino, che si svolgeranno presso l’Abbazia di Fossanova, domenica 2 marzo 2025. Dopo la santa messa prevista per le ore 11:00 e trasmessa in diretta televisiva da Rai Uno, sarà possibile percorrere la mostra allestita nella sala capitolare, accompagnati dai funzionari della Direzione regionale Musei nazionali Lazio.
Curata da Maria Sole Cardulli, Monica di Gregorio, Margherita Cancellieri, Chiara Paniccia e Gabriele Quaranta, la mostra ricostruisce attraverso una serie di pannelli esplicativi la formazione e l’evoluzione dell’iconografia di san Tommaso d’Aquino, ripercorrendo le ragioni biografiche e devozionali che hanno contribuito a comporre l’immagine attraverso la quale il grande teologo è ancora oggi conosciuto.
Realizzata grazie al contributo concesso dalla Direzione Generale Educazione, Ricerca e Istituti Culturali del Ministero della cultura, la mostra si svolge nell’ambito delle attività del Comitato nazionale per le celebrazioni del triennio tomistico (2023-2025), presieduto dal Sindaco Anna Maria Bilancia. Le attività del Comitato discendono dall’Accordo per la valorizzazione dell’Abbazia, del borgo e del Museo medievale di Fossanova e dei luoghi tomistici di Priverno in occasione delle ricorrenze pluricentenarie della canonizzazione (1323), della morte (1274) e della nascita (1225) di san Tommaso d’Aquino, firmato dai principali attori istituzionali ed ecclesiastici presenti sul territorio: Direzione regionale musei Nazionali Lazio, Regione Lazio, Diocesi di Latina-Terracina-Sezze-Priverno, Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per le province di Frosinone e Latina, Comune di Maenza e Comune di Priverno, quest’ultimo anche ente capofila della Rete.
Il frate domenicano Tommaso, nato a Roccasecca (nel territorio dei conti di Aquino), professore di teologia, filosofo e grande predicatore, giunse a Fossanova verso la fine di febbraio del 1274, durante un viaggio verso Lione dove era stato chiamato a partecipare al Concilio indetto da papa Gregorio X. Gravemente malato, morì presso l’abbazia e qui trovò sepoltura fino alla traslazione del suo corpo nella chiesa domenicana di Tolosa, avvenuta nel 1369.
La mostra didattica, che si tiene all’Abbazia di Fossanova a Priverno (fino al 4 maggio) e poi alla Casa di San Tommaso ad Aquino (dal 17 maggio al 13 luglio), altro luogo della cultura afferente alla DRMN Lazio, intende restituire l’immagine del Santo nel corso dei secoli, attraverso la riproduzione di dipinti, affreschi, miniature. La scelta di tenere la mostra nei luoghi legati alla sua vicenda terrena vuole riportare l’immagine del Dottore angelico ai fatti della sua biografia oltre che all’immaginario dell’epoca e alle esigenze del culto, che la modificarono con il passare del tempo.
La fruizione dell’esposizione sarà ampliata da visite guidate e conferenze condotte dai curatori e da specialisti della figura di san Tommaso, che dopo Fossanova si terranno anche presso la Casa di San Tommaso ad Aquino.
Dettagli della mostra
Abbazia di Fossanova, Priverno (Lt), Sala capitolare: fino al 4 maggio 2025;
Orari di apertura: 8:30-18.30 (ora solare); 8:30-19:30 (ora legale). Ingresso gratuito.
Casa di San Tommaso, Aquino (Fr): dal 17 maggio al 13 luglio;
Orari di apertura: tutte le domeniche dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15-00 alle 18:00; il sabato su prenotazione; il venerdì pomeriggio in occasione delle conferenze divulgative. Ingresso gratuito.
Info: drm-laz@cultura.gov.it
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