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2018: Anno del Cibo Italiano

Il 2018, Anno del Cibo italiano, nasce da una direttiva del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschiniper esaltare il patrimonio enogastronomico italiano e la cucina di qualità, rendendoli strumenti di scoperta di una parte fondamentale del nostro patrimonio culturale. Patrimonio ricchissimo, grazie alla differenziazione dei sapori e delle varietà degli stessi alimenti, figli della straordinarietà geografica e storica dell’Italia. Nasce per promuovere una conoscenza e una fruizione del territorio sostenibile mirata – come da Piano Strategico del Turismo 2017-2022 – a veicolare differentemente i flussi turistici. E declinata, in questo caso, dalla natura squisitamente poliedrica della cucina italiana e ponendosi in continuità con i precedenti anni, il 2016 e il 2017, rispettivamente Anno dei Cammini e Anno dei Borghi.

Un calice di vino nella mano di Bacco, piatti abbondanti di cacciagione, pesci e crostacei per un banchetto luculliano, ceste ricolme di grappoli d’uva, pani, mele e melograni, cascate di ciliegie di tutti i pantoni di rosso. È l’arte a riconoscere per prima la valenza culturale del cibo, il suo valore simbolico, sociale ed estetico, oltre che vitale, dall’epoca greco-romana fino all’avvento del barocco e al contemporaneo. Così il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, insieme al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, inaugura il 2018 Anno del Cibo Italiano con una campagna social tutta incentrata su alimenti e piatti d’autore, quelli realizzati con tempera e chiaro scuro, in marmo o su ceramica, belli da concepirne profumo e gusto.

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L’account Instagram @museitaliani posta e condivide circa 50 locandine digitali, tra le quali figurano la stele di Karo al Museo Egizio di Torino, la Cena con sponsali di Gherardo delle Notti, la Natura morta con peperoni e uva di Giorgio De Chirico, così come le sculture di Darren Bader al Museo Madre di Napoli e i manifesti pubblicitari conservati al Museo Salce di Treviso. Non potevano poi mancare l’Ultima Cena di Leonardo, gli affreschi di Pompei, le nature morte della Villa Medicea di Poggio a Caiano e i dipinti della Scuola Napoletana.

Le regole della campagna social non cambiano: continua l’invito a visitare gli oltre 420 musei, parchi archeologici e luoghi della cultura italiani, a cercare, fotografare e condividere il tema del mese con l’hashtag #annodelciboitaliano.
Annunciato dai Ministri Franceschini e Martina lo scorso giugno, il 2018 Anno del Cibo Italiano valorizzerà e promuoverà l’intreccio tra cibo arte e paesaggio, che rappresentano i migliori attrattori culturali del nostro Paese. La condivisione delle foto diventerà un reportage collettivo che, attraverso il cibo, racconterà anche la storia della nostra società, l’evoluzione del gusto, evidenziando quanto il patrimonio enogastronomico faccia parte dell’identità italiana.

Tutte le locandine della campagna dedicata all’#annodelciboitaliano sono disponibili su:www.beniculturali.it/annodelciboitaliano

I Monti Lepini, con il loro immenso capitale enogastronomico e le loro prelibate peculiarità culinarie, hanno le potenzialità per essere protagonisti. La Compagnia dei Lepini invita la comunità a condividere, sui vari canali social, contenuti multimediali raffiguranti le pietanze dell’antichissima tradizione enogastronomica del territorio, con gli hashtag: #annodelciboitaliano e #montilepini. In particolare, come indicato dal Ministero, la campagna social si concentra sull’arte che richiama il tema del cibo.

Spot Ufficiale

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