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triclinio

LA SALA PER BANCHETTI NELLA CASA ROMANA E I SUOI LETTI

Nell’articolo di oggi prenderemo ispirazione da un fascicolo elaborato nell’ambito del progetto “CONVIVIUM”, promosso dalla Compagnia dei Lepini. Il testo fa riferimento all’uso abituale, durante il II secolo a.C nel mondo romano, di cenare distesi sui letti insieme agli ospiti. Questi, insieme ai padroni di casa, si disponevano in una stanza arredata per lo scopo: il triclinio (diremmo oggi sala da pranzo):

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In quel periodo le persone iniziarono persino ad adattare le proprie abitazioni per fare spazio al triclinio, così da poter ospitare i letti triclinari, in ciascuno di esso potevano accomodarsi fino a tre individui. Il banchetto di rito aveva luogo con delle precise regole di priorità, come la posizione degli ospiti in confronto al padrone di casa. Troviamo alcune testimonianze di questo banchetto a Norba, grazie agli scavi condotti nei pressi di due abitazioni dell’epoca, si è potuto riconoscere un ampliamento dell’ambiente di una delle due strutture per adattarlo al triclinio. L’altra struttura subì un intervento di allargamento del perimetro che rese necessaria anche la risistemazione del tetto, il vano, che fu ristrutturato per fungere da triclinio, presentava un pavimento in cementizio con inserti di calcare bianco-grigio e una decorazione pittorica delle pareti con pannelli decorati al cui interno erano inseriti cubi prospettici con colori di contrasto.

In seguito agli scavi vennero rinvenuti anche due piedi di letto in bronzo che costituivano la parte posteriore di due delle quattro gambe. Questo letto venne importato dalla Grecia a Roma, lo si capisce dalle sigle di montaggio in greco, dovevano servire per l’assemblaggio una volta arrivato a Norba.

riferimenti da studio della Prof.ssa Stefania Quilici Gigli su un ritrovamento in una domus a Norba 
Articolo di : Sofia Ciobica 

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