progetto-restyling-sito-montelanico-enogastronomia1920x600

ENOGASTRONOMIA

La raminaccia

raminaccia

Si prepara con il classico impasto della pasta all’uovo: farina e uova. Il segreto della bontà dei tagliolini montelanichesi risiede nella capacità delle massaie di amalgamarli a mano con sapente maestria. Dopo aver ben tirate le sfoglie con il matterello e fatte asciugare, vengono arrotolate e tagliate con uno spessore più sottile delle fettuccine. Una volta cotte vengono condite abbondantemente con funghi porcini, galletti, cinghiale e rigaglie di pollo.

Gnocchetti

Si amalgama la farina con acqua, si lavora con vigore l’impasto e, poi, si arrotola con il palmo delle mani una piccola quantità di massa, tanto da formare uno spaghetto filiforme. Cottura per pochi minuti. Vanno conditi appena scolati con abbondante sugo. Una gustosa variante sono gli gnocchi corti di patate.

Recchie de preite

Il solito miscuglio di acqua e farina, preferibilmente di grano duro, ben lavorato con le mani. L’impasto si allunga, si arrotola e si taglia a porzioni della grandezza degli gnocchi corti. Ciascun gnocchetto viene incavato con la punta rotonda di un coltello. Chi estremi vengono ripiegati a forma di una orecchietta pugliese. Condimento a piacere ed abbondante.

Polenta

J’appallocco

j-appallocco-montelanico

Era il piatto povero dei contadini. Oggi, viene riproposto nelle sagre per far degustare un alimento della tradizione. Si fanno bollire le fave e, dopo averne passate un po’ al tritatutto, si aggiunge farina di mais e si cuoce il tutto a fuoco lento, come la polenta. Viene servito insieme a verdure e salsicce.

Funghi porcini

Nel sottobosco dei castagneti, dei querceti, dei lecceti, quando le condizioni climatiche sono propizie, crescono numerose qualità di funghi. Si trovano porcini, galletti, mazze di tamburo, cardinali, chiodini, ed è possibile gustarli nei ristoranti locali.

Tartufo nero

tartufo-nero

Come nelle altre cittadine del comprensorio anche a Montelanico il prezioso tubero lepino è stato scoperto solo negli ultimi decenni. In queste terre il tartufo trova un habitat ideale per arrivare a piena maturazione, raggiungendo il massimo grado del profumo e del sapore. Tra gli uliveti, i rigogliosi boschi di lecci, di cerri e di querce, alligna sia il tartufo nero estivo (tuber aestivum vittad) sia il pregiatissimo e profumatissimo tartufo nero pregiato invernale (tuber melanosporum). Utilizzato in numerosi piatti della ristorazione montelanichese, si possono comprare su prenotazione direttamente dai tartufai del posto.

Castagne

I castagneti trovano il loro habitat ideale nel versante occidentale dei Monti Lepini, dove ampie stratificazioni del terreno sono di origine vulcanica. Il bosco di castagni di Montelanico produce abbondanti raccolti di castagne e di marroni, di buona pezzatura e di pregiata qualità. E’ rimasta viva, tra gli abitanti di questo antico borgo, la cultura della coltivazione, della lavorazione e commercializzazione delle castagne, che sono entrate a pieno titolo a far parte della gastronomia

Dolci

Pangiallo, tisichelle e biscotti. Sono questi i dolci tipici di Montelanico. Il pangiallo viene preparato nelle festività natalizie con mandorle, nocciole, pinoli e noci, amalgamate con cioccolato e miele. La ciammella che non si dice è un dolce a forma di biscotto, sottile e fragrante, che, appunto, non si dice con quali ingredienti viene preparata. Le tisichelle, invece, sono un dolce ottenuto con farina, zucchero, anice, noci e vino bianco. Infine, vasta è la gamma dei biscotti: ciambelline al vino, giglietti, santamarta, castagnole e crespelle di San Giuseppe.