Il Cammino di Gioacchino è un insieme di sentieri di rara bellezza che uniscono paesi e ambienti nei quali nacque e si formò Papa Leone XIII. Una bellissima pagina di storia del risorgimento sui monti Lepini.

È ricordato nella storia dei papi dell’epoca moderna come pontefice che ritenne che fra i compiti della Chiesa rientrasse anche l’attività pastorale in campo socio-politico. Egli viene ricordato quale papa delle encicliche: ne scrisse ben 86, con lo scopo di superare l’isolamento nel quale la Santa Sede si era ritrovata dopo la perdita del potere temporale con l’unità d’Italia.
La sua più famosa enciclica fu la Rerum Novarum con la quale si realizzò una svolta nella Chiesa cattolica,  Così gli fu attribuito il nome di “Papa dei lavoratori” e di “Papa sociale”,  scrisse la prima enciclica esplicitamente sociale nella storia della Chiesa cattolica.

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Le Tappe

Il Cammino di Gioacchino è un viaggio ideale da percorrere ,  in breve tempo, senza doversi affaticare troppo. Esso, infatti, presenta un livello di difficoltà media, è percorribile in sole cinque tappe non eccessivamente lunghe, al contempo è completo sotto tutti i punti di vista: paesaggistico, culturale, spirituale, archeologico, storico.

Attraversa i Monti Lepini da Cori all’Abbazia di Fossanova. Prende spunto dal nome anagrafico di Papa Leone XIII, al secolo Gioacchino Pecci, perchè da questi luoghi egli ebbe i natali e qui egli compì le sue esperienze formative. Le motivazioni che hanno fatto cadere la scelta sul personaggio riguardano la sua rilevanza storica e l’appartenenza ai luoghi di riferimento. Il cammino può essere vissuto,  sia in senso laico sia in senso religioso.

I luoghi, i paesaggi, i borghi, gli odori, i suoni ed i rumori che questo cammino offre lasciano sicuramente il segno dentro chi lo percorre. Come ogni viaggio, si torna diversi da quando si è partiti, perchè questo percorso regala meravigliose finestre che dai monti si aprono sul mare, sentieri che permettono di sentirsi un tutt’uno con la natura, suoni e rumori che la vita frenetica di ogni giorno fa dimenticare. Permette di nutrire il proprio spirito di paesaggi, cultura, natura, architettura, storia, sapori, colori, odori e tutto ciò di cui si ha bisogno: ognuno può ricercare e trovare ciò che gli appartiene, grazie ad un percorso multiforme e completo sotto ogni punto di vista, offerto da un territorio di rara bellezza.

Angela Berti

LE TAPPE

La prima tappa parte da Cori e, attraversa un bosco particolarmente bucolico, ed un sentiero che ad un certo punto si affaccia sull’Agro Pontino portando lo sguardo  fino al mare, arrivati  a Norma, borgo dalla storia antichissima, si ha la possibilità di visitare gli scavi archeologici dell’Antica Norba, di epoca romana antecedente alla nascita di Cristo. Un percorso che , oltre ad essere fisico, permette un viaggio nel tempo dagli insediamenti romani al medioevo , un  panorama che guarda fino all’orizzonte, passando per i luoghi della Maga Circe, alle Isole Pontine ed anche oltre.

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Scheda tecnica   

Si parte da Cori piazza Signina , si cammina  per 3.5 km di strada asfaltata (direzione norma) e si arriva in località abboccatora, si entra nella macchia, si percorrono 4. km circa su uno stradone sterrato e poi in direzione sud ovest si cammina su uno stretto sentiero per circa 3km, si arriva sulla strada asfaltata e in direzione sud ovest si arriva  nella periferia di norma vicino area archeologica (antica norba)

km totali da percorrere 11
difficoltà bassa

Puoi scaricare la traccia per GPS o Smartphon  da questo link: TRACCIA Cori-Norma.  

La seconda tappa percorre da Ovest ad Est i Monti Lepini, attraverso un valico, di non difficilissima percorrenza, ma di bellissime caratteristiche paesaggistiche e che permette un panteistico contatto con la natura: flora e fauna circondano il viandante, al cui sguardo viene offerto un panorama mozzafiato tra valli, lontani riflessi marini, alberi secolari, radure verdeggianti, sentieri naturali e, verso la fine della tappa, il rifugio “Jo Volubro”, circondato da bestie al pascolo che si abbeverano nel laghetto adiacente, lì si potrà trovare ristoro e riprendere il viaggio rigenerato dal riposo notturno.

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Scheda tecnica

Si parte dal centro di Norma e si cammina su via san giovanni passeggiata, alla rotonda dove a sinistra c’è l’ area archeologica, giriamo a destra e subito dopo a sinistra direzione ospedaletto, si tiene sempre la sinistra fino dove arriva l’ asfalto 4 km. Lì inizia il sentiero segnato cai in direzione est, 6 km circa. Arrivati sull’ altipiano si entra in zona scoperta, si gira a sinistra direzione lago del Volubro..(rifugio)  da li uno stradone porta a Montelanico.

Puoi scaricare la traccia per GPS o Smartphon  dal seguente link Traccia Norma-Montelanico      

La III tappa riparte dal Volubro ed attraversa una vallata in direzione sud, lungo la vallata troviamo resti di una cisterna romana e un muretto a testimonianza di un antico insediamento. Finita la valle si sale per il valico della “FOTA” l’ unico valico che unisce i paesi dei monti lepini della provincia di Latina a quelli della provincia di Roma. La fota è una sorgente che anticamente serviva i paesi di Norma, Bassiano, Carpineto. Dalla cima del “Passo della Fota” si vede la croce del Capreo, voluta da Gioacchino poi si inizia a scendere verso Carpineto Romano, e lo sguardo volge unicamente ai borghi dell’ area romana; Montelanico, Gorga, Sgurgola.

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Puoi scaricare la traccia per GPS o Smartphon  dal seguente link Traccia Montelanico-Carpineto 

La quarta tappa parte da Carpineto Romano a Maenza prevede un percorso misto. Attraversa il bosco “Pecci”, un castagneto di rara bellezza appartenuto alla famiglia da cui prende il nome. Lungo il percorso si incontrano i resti dell’antico granaio ed usciti dal bosco, ci si dirige verso Maenza. La caratteristica che distingue questo tratto è sicuramente quella degli odori: piante aromatiche arricchiscono il percorso ed avvolgono il viandante di profumi da portare con sè.

Scheda tecnica

Si parte dal centro di Carpineto (dall’ edificio comunale), si cammina su asfalto in direzione Maenza per 2 km dopo essere usciti dal centro abitato iniziamo un sentiero (a destra della strada) dentro un canalone per circa altri 5 km e poi si entra nel castagneto e si scende a valle. Si arriva sull’ asfalto si fanno circa 1 km e poi dopo un ponticello subito a destra si inizia un sentiero stretto e si arriva su un altro tratto di asfalto che poi attraversa la strada detta carpinetana. Attraversata la strada si continua dritto su asfalto verso Maenza ancora 4 km.

Puoi scaricare la traccia per GPS o Smartphon  dal seguente link:  Traccia Carpineto-Maenza

L’ultima tappa, si lascia Maenza alle spalle partendo dalla piazzetta del caratteristico castello medievale, e, attraverso la storica scalinata, passa per il paese verso i piedi dei Monti Lepini. Di fronte si scorge Priverno, si costeggia il Fiume Amaseno, con le sue cascatelle le quali offrono rumori e paesaggi da custodire nei propri ricordi. Ed ecco la meta: l’Abbazia e il Borgo di Fossanova. Lo stile è il gotico cistercense, non rimaneggiato, perfette architetture e giochi di luce propri di questo stile, solo apparentemente spartano, ma invece studiato per offrire allo spirito sensazioni di pace e stupore. Da visitare sicuramente nella sua interezza,  compresi gli antichi locali dell’infermeria e i luoghi di S. Tommaso.

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Scheda tecnica    

Si parte da piazza S. Reparata e subito si prende la strada al fianco della chiesa che scende, si cammina per circa 5 km in discesa fino ad arrivare alla statale SS156, si gira a destra per 50 metri (in direzione Priverno) e subito si imbocca uno sterrato (in direzione rocca secca dei volsci) si incontra un sottopasso e dopo si passa sul ponte su strada asfaltata , come finisce il ponte a destra inizia un sentiero in direzione Priverno. Si costeggia sempre il fiume Amaseno e si arriva all’ Abbazia di Fossanova.

km totali da percorrere 14.300
difficoltà bassa

Puoi scaricare la traccia per GPS o Smartphon  dal seguente link: Traccia Maenza – Fossanova