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FESTA DEI SANTI PATRONI, SAN LIDANO E SAN CARLO

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La festa dei santi Patroni, San Lidano e San Carlo ricorre il 2 Luglio.

Carlo da Sezze, al secolo Giancarlo Marchionne (Sezze, 22 ottobre 1613 – Roma, 6 gennaio 1670), è stato un religioso italiano dell’Ordine dei Frati Minori Riformati.
Nel 1959 è stato dichiarato santo da papa Giovanni XXIII.
Figlio di Ruggero e Antonia Maccioni, dopo una istruzione di base, sicuramente elementare, Giancarlo si rifiutò di proseguire gli studi a causa di un non meglio specificato incidente con il maestro ed allora venne avviato dai genitori al lavoro dei campi.
Pronunciato il voto di castità, nel 1636 chiese ed ottenne di entrare nella provincia romana dei Frati minori riformati (dal 1897 confluiti nella famiglia francescana dei Frati minori, grazie all’unione operata da Papa Leone XIII); nel 1637 emise la professione religiosa con il nome di fr. Carlo da Sezze.
Ai lavori consueti del suo stato (era religioso laico, e dunque fu addetto alla cucina, al refettorio, alla portineria, al giardino, alla “cerca”) unì una insospettabile attività letteraria, con scritti che vanno dall’autobiografia alla teologia mistica; fu consigliere di prelati e di membri dell’aristocrazia romana.
Fr. Carlo da Sezze morì a Roma, circondato da una notevole fama di santità ed i processi per la definizione canonica della sua santità iniziarono abbastanza presto ma subirono poi una battuta d’arresto a causa della condanna di sua sorella, monaca clarissa a Sezze, emessa dalla congregazione del S. Uffizio.
Per questo la sua beatificazione venne proclamata solo nel 1882 da Leone XIII, mentre per la canonizzazione si dovette attendere il 12 aprile 1959, ad opera di papa Giovanni XXIII. San Carlo da Sezze è l’unico santo canonizzato ad avere ricevuto, in vita, durante l’adorazione dell’Eucaristia, una ferita al cuore causatagli da un “raggio” proveniente dall’ostia consacrata.
Insieme a san Lidano d’Antena (1026-1118) è patrono della città di Sezze e della diocesi di Latina-Terracina-Sezze-Priverno.

Lidano d’Antena, noto anche come san Lidano da Sezze (Antena, 1026 – Sezze, 2 luglio 1118), fu un religioso ed abate benedettino italiano; è venerato come santo dalla Chiesa cattolica.
I suoi genitori lo offrirono come oblato a san Benedetto, nel Monastero di Montecassino.
Morti i genitori e venduto la parte del patrimonio che gli spettava, Lidano chiese all’abate di Montecassino – al cui monastero oramai apparteneva come monaco – di potersi recare nelle Paludi pontine per fondarvi una comunità. Costruito così il monastero di Santa Cecilia ad tres arcus presso Sezze, del quale divenne abate, provvide all’opera di bonifica di larga parte del territorio circostante, ancor oggi chiamato “Quarto S. Lidano”.
Alla sua morte il suo corpo venne trasferito a cura del vescovo di Sezze nella cattedrale di Santa Maria, dove riposa tuttora (nel nuovo altare maggiore eretto nel 1606): celebrata la sua canonizzazione dal vescovo di Sezze, secondo la normativa allora in uso, a partire da quella data venne eletto patrono della città e della diocesi, sostituendo in questo San Luca, tradizionale evangelizzatore di Sezze. A Civita d’Antino gli è dedicata la chiesa parrocchiale di Pero dei Santi.

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