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Cattedrale Santa Maria 

E’ una costruzione di bianca pietra locale, rigorosa ma non rude, nella quale la prevalenza del gotico si sposa e si armonizza con la grande curva absidale. L’edificio fu impostato nel XII secolo, seguendo i canoni di commistione fra elementi romanici (propri di un edificio preesistente, del quale sono rinvenuti i segni dell’antica pavimentazione) e gotici, anche se sono questi ultimi ad imporre la loro prevalenza. Venne però consacrato solo nel 1364. Le maestranze che edificarono l’ex cattedrale furono certamente influenzate dalla vicina scuola cistercense di Fossanova che, come nella sermonetana Valvisciolo e nella confinante Ciociaria, indirizzarono l’edilizia religiosa del tempo secondo le linee eleganti ed austere delle grandi abbazie. Il Duomo di Santa Maria si apre su tre navate, spartite da pilastri squadrati formati da blocchi di pietra che si raccordano alle costolature del soffitto dove si formano volte a crociera nelle navate laterali, e volta a vela in quella centrale. Notevoli l’altare ligneo (XVII secolo) della cappella del SS. Sacramento e il coro ligneo della Cappella del SS. Salvatore. La sua attuale versione non corrisponde alla struttura originaria, soprattutto nella parte dell’arredo: un incendio devastò nel XVII secolo tutto l’interno provocando un doppio e radicale intervento. L’interno venne, in pratica, riproposto secondo schemi nuovi, che fanno centro sul baldacchino barocco dell’altare maggiore, formato da colonne lignee tortili; e l’accesso venne letteralmente ribaltato. L’ingresso principale della grande chiesa dava un tempo sul vicolo. Esso è sottolineato da un rosone romantico e dodici colonnine, oggi dietro l’altare maggiore. A partire dalla fine del XVI secolo (1594), ad iniziativa del cardinale Luca Cardini, fu deciso di aprirlo dalla parte dell’abside, che è proiettata verso lo slargo dell’odierna piazza del Duomo. Di conseguenza, anche l’interno venne capovolto: dov’era l’ingresso furono edificate tre cappelle e in quella centrale venne collocato il nuovo altare maggiore.

L’immagine odierna è, quindi, quella di una chiesa rovesciata, una curiosità che, tuttavia, non altera lo straordinario insieme di questa chiesa. Nel suo interno sono interessanti il magnifico leggio di calcare con la figura di un’aquila e di un uomo, alcuni dipinti e numerosi reliquari, il tabernacolo di Paolo Romano.

Chiesa Santa Lucia 

Nel suburbio di Sezze, sopra un colle, si trova la chiesetta di santa Lucia, di origine medievale, un tempo completamente isolata, ora circondata da abitazioni (in via delle Piagge Marine).

Di modeste dimensioni, presenta sulla fronte un vestibolo con volta a botte, che si apre con un ampio arco a tutto sesto. Il presbiterio è stato interamente affrescato intorno alla metà del XVI secolo. Interessanti gli affreschi che raffigurano “La creazione del mondo”, quelli relativi al “Giudizio Universale” ed anche le figure delle sante Lucia e Cecilia.

Chiesa San Pietro 

Situata in Piazza De Magistris, voluta dai Gesuiti e finanziata con 70.000 scudi del Comune di Sezze, fu costruita nel 1589 ad opera del padre gesuita Claudio Acquaviva e faceva parte dell’attiguo seminario. La facciata si presenta con un paramento in mattoni rossi delimitata da lastre di calcare; la parte superiore è caratterizzata da un timpano con al centro una piccola apertura a sezione circolare, sulla destra a finire la facciata un orologio da poco restaurato. L’interno è decisamente gesuitico, con navata singola e quattro cappelle laterali. Finemente decorato il soffitto a cassettoni di legno, opera di Fratel da Pozzo. All’interno meritano l’attenzione due statue ( la Fede e la Speranza) di artisti della scuola  del Bernini, e gli affreschi dei Santi Cosima e Damiano, del Sacro Cuore di Gesù e di San Michele Arcangelo di Giuseppe Turchi. La tele dedicata a San Pietro e Paolo, sull’altare maggiore, è opera di Francesco Cozza.

Chiesa della Sacra Famiglia

E’ annessa al monastero delle omonime Suore e del Conservatorio Corradini, lungo via Corradini. La chiesa, costruita nel ‘700 in stile barocco, è di forma circolare, con due altari laterali ed uno centrale. Nell’interno si trova una grande pala d’altare realizzata da Sebastiano Conca e la tomba della serva di Dio Caterina Savelli.

Chiesa Santa Chiara 

In stile barocco, è annessa all’omonimo monastero (ora cessato) tanto da avere più una funzione interna che a servizio della popolazione locale. L’interno è modesto e la copertura è a cupola ottagonale. L’altare maggiore non è in asse con la porta d’ingresso, ma con l’interno del monastero. La pala d’altare, del pittore setino Giuseppe Turchi, emigrato in Thailandia per decorare la Reggia di Bankok e sepolto a Singapore, mostra Santa Chiara e San Francesco nell’atto di adorare la Madonna e il Cristo. Il complesso è situato lungo Via Cavour.

Chiesa Santa Parasceve 

Si tratta di una piccola chiesa ad una sola navata a Porta Pascibella e insiste sopra le mura poligonali dell’antica Setia. Fu costruita nel XI secolo con il diffondersi del culto della santa romana Parasceve.

Sul finire dell’Ottocento la chiesa fu interamente ristrutturata, perdendo così ogni importanza architettonica. Molto bella è la pala d’altare settecentesca raffigurante il martirio di santa Parasceve.

Chiesa San Bartolomeo 

Posta nell’omonima via, presenta linee decisamente medievali. Risalente al XII secolo, è unita a l’ex convento che oggi ospita l’ospedale civico.

Chiesa Sant’Andrea 

L’edificio si trovava in corrispondenza di una delle antiche porte urbane, all’interno della cerchia muraria della città. L’analisi stilistica consente di datare la chiesa al XVIII secolo. La chiesa fu semidistrutta da un bombardamento durante la seconda guerra mondiale il 21 maggio 1944, che causò la morte di 71 persone. Durante l’episcopato di Pio Leonardo Navarra venne ricostruita dal Governo italiano sotto l’alta direzione del Genio civile di Latina e aperta al culto nel 1949. La chiesa – ancora consacrata, non più officiata – fa parte di un complesso edilizio di cui occupa il lato destro; gli ambienti adiacenti e pertinenti, un tempo costituivano la casa canonica dell’edificio di culto. La facciata su cui è visibile il tetto a capanna, in sommità presenta una vela campanaria con timpano. Un solo portale d’ingresso consente l’accesso all’interno, una navata unica illuminata da finestre e coperta dal tetto sorretto dalla struttura in legno a vista. Il tetto è a falde. La lunga aula, di forma rettangolare, è interrotta da un arcone a tutto sesto che delimita il presbiterio e irrigidisce la struttura; dopo di esso continua nel presbiterio quadrangolare.

Chiesa di San Lorenzo

Insiste sopra strutture edilizie romane ed in parte sulle mura di cinta. Fino al 1892 era in stile gotico- cistercense e di essa ci dà una precisa descrizione lo storico francese Camille Enlart. Bella è la pala d’altare restaurata di recente, in cui è raffigurato il martirio di San Lorenzo. Sulla piazzetta antistante la chiesa, situata in via Flacco, si trova la casa-museo di san Carlo da Sezze.

Chiesa Sant’Anna

Chiesa della Madonna dell’Appoggio

La chiesetta della Madonna dell’Appoggio è situata lungo il tracciato dell’antica via romana, ancora in uso fino alla fine dell’800, che collega con un andamento ripido e sinuoso la città di Sezze alla sottostante pianura, nel versante occidentale del colle setino. Numerose strutture conservate lungo questo percorso testimoniano la millenaria storia di questa via: muri di terrazzamento e torri di difesa in opera poligonale, monumenti funerari. Non si hanno reperti per risalire a quando fu edificata la chiesa. Al suo interno vi sono tracce di un affresco raffigurante la Vergine con il Bambino. Numerose le testimonianze archeologiche e naturalistiche presenti nelle immediate vicinanze tra cui i resti di varie ville romane (p.e. la villa di S. Isidoro, del Capannaccio, delle Grotte), la “camminata di dinosauro” fossilizzata scoperta presso la cava di calcare, la grotta della ‘cava di calcare’ frequentata intorno a 50.000 anni fa dall’uomo di Neandertal, il Riparo Roberto le cui pareti rivelano disegni a carboncino ritraenti scene di caccia, la grotta Iolanda nella quale furono rinvenuti strumenti litici apigravettini (databili intorno al 12.000 anni fa).

Curiosità: La storia della Chiesa è molto interessante. Si dice che, tra le varie famiglie nobili della Sezze che fu, vi era anche la famiglia Zaccheo. Due tre secoli fa, alcuni appartenenti di detta famiglia, si trovavano a scendere le “Coste Vecchie” seduti su una carrozza (Calesse?) condotta dal loro cocchiere di fiducia. Senonché, dopo la curva sulla piccola valle a monte dei resti di detta chiesa, i cavalli imbizzarrirono e corsero ingovernabili, oramai, verso il precipizio. Forse spaventati da qualche animale selvatico (Cinghiale? Biscia?). Poco prima di precipitare nel dirupo, i cavalli rimasero incastrati in alcuni anfratti e li si “appoggiarono”. Per Grazia ricevuta, i nobili Zaccheo decisero così di erigere la chiesa in onore della Madonna invocata in quei momenti di terrore e vollero nominarla come ” Madonna dell’Appoggio. Erano tempi di Fede, di riconoscenza, di signorilità d’animo e di serietà nei rapporti sociali. Una stretta di mano era come un patto fatto col sangue.

Chiesa Madonna della Pace

Chiesa San Giuseppe

Culto: Casa di San carlo

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