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S.CARLO DA SEZZE: CENNI BIOGRAFICI

Nato a Sezze il 22 Ottobre  1613 da Ruggero Marchionne e da Antonia Maccione, contadini di grande religiosità e di buona condizione, Giancarlo fu battezzato il 27 di quello stesso mese, come risulta dal registro dei battesimi tutt’ora conservato nell’Archivio capitolare della Cattedrale. Per gravi incomprensioni con il maestro dovette sospendere gli studi elementari: fece quindi il pastore e il contadino. A diciassette anni emise il voto di castità perpetua in onore della Vergine Maria e, qualche tempo dopo, chiese di essere ricevuto dall’ordine francescano dei frati minori; contro il parere dei genitori e dei parenti che lo avrebbero voluto sacerdote, Giancarlo preferì rimanere semplice religioso, senza accedere agli ordini sacri: vestito l’abito dei Frati minori nel convento di Nazzano il 18 maggio 1635, dopo aver superato molte difficoltà fr. Carlo da Sezze – questo il suo nuovo nome – emise la professione religiosa nel 1636.
Risiedette successivamente nei conventi di Morlupo, di Ponticelli, di Palestrina, di Carpineto Romano, di Roma (S. Pietro in Montorio e S. Francesco Ripa); tra il 1640 e il 1642 dimorò per breve tempo nei conventi di Piglio e di Castelgandolfo.

Nell’Ottobre del 1648, partecipando alla celebrazione eucaristica nella chiesa di S. Giuseppe a Capo le Case in Roma, al momento dell’elevazione ricevette dall’ostia consacrata – unico santo nella storia della Chiesa – la stimmate al cuore.

Impiegato negli uffici propri del suo stato – cuoco, ortolano, portinaio, questuante e sagrestano – fr. Carlo si distinse per l’umiltà, l’obbedienza, l’amore verso il prossimo, riuscendo ad unire all’intensa vita interiore e contemplativa una instancabile attività caritativa e apostolica che lo condusse a Urbino, a Napoli, a Spoleto e in altre città.

Laici, sacerdoti, religiosi, vescovi, cardinali e pontefici si giovarono dell’opera di fr. Carlo, che aveva avuto da Dio notevoli doni mistici, tra i quali, in particolare, quelli del consiglio e della scienza infusa, che gli permise di attendere ad una straordinaria produzione ascetico-letteraria, impossibile valutando solamente il corso degli studi da lui compiuti. Carlo predisse il pontificato romano ai cardinali Fabio Chigi (Alessandro VII), Giulio Rospigliosi (Clemente IX), Emilio Altieri (Clemente X) e Gianfrancesco Albani (Clemente XII).

Dopo la morte, avvenuta il 6 Gennaio 1670 nel convento romano di S. Francesco da Ripa, comparve sul petto di fr. Carlo da Sezze, una stimmate, che fu riconosciuta di origine soprannaturale da un’apposita commissione medica e fu presentata come uno dei due miracoli richiesti per la beatificazione. Dopo l’introduzione della causa di beatificazione e canonizzazione, Clemente XIV dichiarò l’eroicità delle sue virtù il 14 Giugno 1772; Leone XIII lo proclamava beato il 22 Gennaio 1882, mentre Giovanni XXIII lo canonizzò il 12 Aprile 1959.

La festa di San Carlo da Sezze si celebra il 7 Gennaio.

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OPERE EDITE E INEDITE

Uno dei primi biografi di san Carlo, il siciliano p. Angelo Bianchinieri da Naro, ha lasciato scritto che “con la fama facea gran cose; principalmente per i libri che mandò a stampa, per li quali il medico et altri secolari e frati diceano esser più meraviglia quei libri, che tanti miracoli che aveva fatto” .

Scrittore fecondo, variamente richiesto e letto, San Carlo da Sezze, ha preferito muoversi nell’ambito dell’ascetica e della mistica, anche se per volere del suo confessore è stato “costretto” a comporre un originale racconto autobiografico, da lui intitolato Le Grandezze misericordie di Dio.

Sono più specificatamente mistici il Trattato delle tre vie, che venne composto allo scopo di indicare le vie necessarie per abbandonare il peccato e ritrovare l’amore di Dio; i Canti spirituali raccontano l’elevazione dell’anima a Dio attraverso le varie fasi dell’esperienza mistica; riguarda l’incarnazione, l’infanzia, la passione e la resurrezione di Cristo il Canto Spirituale sopra li misteri della vita morte e resurrezione di Giesù. Nel Cammino interno, san Carlo descrive il cammino dell’anima che attraverso tentazioni e illuminazioni raggiunge gradualmente “la perfezione dell’amore unitivo”; vi sono delineati i gradi di orazione, tredici in tutto. I Settenari sacri costituiscono un itinerario mistico coordinato e progressivo, tendente alla più alta perfezione cristiana; scrive infatti San Carlo: “ quello che noi pretendiamo con quest’opera (…) è la completa riforma della vita dell’uomo vecchio”.

Numerose le sue opere ancora inedite: tra di esse, si segnalano alcuni trattati sulla passione di Gesù, sull’amore di Dio, sulla preghiera e sulla contemplazione; di notevole interesse è l’Essemplare del Cristiano, poderosa meditazione sulla vita di Cristo.

LA CASA NATALE DI SAN CARLO

Nel processo per la beatificazione svoltosi a Sezze nel 1691, un teste dichiara che San Carlo era nato nella casa posta nella “via dell’oca”; Girolamo Fabri, si trovava nella “parrocchia di S. Lorenzo, dove al presente abita Pietro Cicerchia”.

Di non modeste dimensioni, l’edificio ha mantenuto quasi intatta la facciata originaria, mentre il provvidenziale restauro effettuato nel 2001, a cura dell’Amministrazione comunale di Sezze ha riorganizzato gli ambienti interni per renderli fruibili al pubblico.

La casa natale – ove si è recato in visita, il 3 Luglio 2004, il cardinale Josè Saraiva Martins, prefetto della Congregazione delle cause dei santi – è stata inaugurata il 24 ottobre 2004 dal cardinale Sergio Sebastiani, presidente della prefettura degli affari economici della santa sede. Il Centro studi “S.Carlo da Sezze” vi ha allestito una originale ricostruzione degli ambienti, illustrandoli con oggetti e libri che si riferiscono a san Carlo.

IL CENTRO STUDI “SAN CARLO DA SEZZE”

Fondato nel 1995, a norma dello statuto, cura la conoscenza e la diffusione del messaggio spirituale di San Carlo da Sezze; si impegna a diffonderne gli scritti e vuole partecipare a tutti, oltre allo spirito proprio dei laici cristiani, anche i principi ispiratori della spiritualità di San Carlo, attraverso varie iniziative (tavole rotonde, convegni, mostre, pubblicazioni, viaggi di studio); collabora con il vescovo di Latina – Terracina – Sezze – Priverno (diocesi di cui San Carlo è Patrono) in ogni tipo di iniziativa tendente a farne conoscere l’opera e l’insegnamento.

INFORMAZIONI, PRENOTAZIONI, VISITE GUIDATE

0773 803457 – 0773885648 – 3492933928
Email: sancarlodasezze@sancarlodasezze.it

Testo a cura del Centro studi “S. Carlo da Sezze” con la collaborazione dell’Archivio capitolare della cattedrale