chiese-culto-1920x600

Chiesa Madonna del Carmine o Chiesa Nuova

Agli inizia della moderna piazza Roma, dove si trovava la porta principale (Taloccio) nel XVIII secolo vi era una cappellina dedicata alla Madonna de Carmine.
Agli inizi del secolo XIX, dietro richiesta di privati, fu costruita una cappella e successivamente una chiesa di maggiore ampiezza, sede della confraternita della Buona Morte.
Nel 1880 don Michelangelo Caetani, duca di Sermoneta, donò un bellissimo altare marmoreo con colone, appartenuto alla chiesa di Sant’Antonio in Cisterna.
La chiesa è in stile neoclassico, con lesene, timpano ed un piccolo campanile. Sull’altare vi è un quadro della Vergine del Carmine, che assiste i moribondi e libera le anime sante del Purgatorio. È un dono della famiglia Viani.

Chiesa di San Rocco

La costruzione, iniziata nel 1703, fu ultimata solo nel 1713 grazie anche alla partecipazione economica di due confraternite (ss. Sacramento e del santo Rosario) ed ai fondi raccolti con le questue durante i periodi della trebbiatura e della vendemmia. Nel 1821 furono costruiti due nuovi altari: quello a destra dedicato a S. Gaetano e a S. Andrea d’Avellino e l’altro, sulla sinistra, al Ss. Crocifisso. Dietro l’altare maggiore c’era il coro per l’ufficiatura, con i banchi disposti a semicerchio e la credenza per i paramenti. Attorno all’altare si erigeva una specie di parete in legno con due ingressi sul coro e, al centro, un dipinto raffigurante l’immagine del Immacolata. Nel 1973 vennero eseguiti ulteriori lavori: rifacimento del pavimento con la eliminazione del gradino centrale; distruzione dell’altare maggiore e della parete i legno stile barocco su cui dominava l’immagine dell’Immacolata con S. Francesco Saverio e S. rocco (spostata su un altro altare da cui fu successivamente rubata); demolito il coro e risparmiate solo le due colonne in legno, poste ora ai lati della statua di s. Rocco. È localizzata in via Cavour – Piazza della Chiesa.

Chiesa S.S. Annunziata

Dedicata alla ss. Annunziata sotto il titolo di “Santa Maria di norma”, come appare in un documento del 1227, allorché papa Gregorio IX l’assoggettò alla diocesi di Velletri.
Probabilmente ricostruita nell’anno 1533 e, dopo alcuni fatti di sangue e saccheggio da parte di marco Sciarra, nell’anno 1592, dovette essere di nuovo sconsacrata. Chiesa parrocchiale o Collegiata, aveva sotto di sé altre chiese rurali (Santa Maria del Monte Mirteto, la chiesetta di San Giovanni ed una anche a Ninfa). Nell’Ottocento aveva acquisito la forma basilicale con tre navate: altare maggiore ed otto altari con juspatronati, tra cui la bella cappella Viani (con una pietà) e quella della Madonna del Rifugio, cui va la devozione popolare. Conserva un quadro, che si pensa essere addirittura quello usato nelle missioni popolari da padre Baldinucci, celebre missionario del secolo XVIII che operò sui monti lepini (Giulianello, Cori, Bassiano, Segni, Carpineto).
Data la ristrettezza degli ambienti vennero parzialmente eliminati gli altari e nell’anno 1850 rimasero solo le cappelle del ss. Rosario e quella del Rifugio.
Diverse le opere d’arte in essa cumulate: un’annunciazione attribuita a Lello da Velletri; una santa Barbara attribuita al Siciolante, ed altri lavori del velletrano Mariani e del normese p. Annibale Saggi, che ne restaurò anche alcune parti. È localizzata in Via Cavour – Piazza della Chiesa.