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Insetti sulle pareti rocciose
Malgrado l’aridità che spesso caratterizza le garighe, innumerevoli sono le specie di insetti che frequentano questo ambiente. Camminando lungo i sentieri assolati, è possibile incontrare lo Scarabaeus laticollis, uno dei numerosi scarabei pillolari (lungo circa 2 cm, nero lucente con le elitre striate), intento a far rotolare palle di sterco di ungulati domestici che consumerà poi al riparo o trasporterà in un nido sotterraneo dove si svilupperanno le sue larve.
Gli scarabeidi coprofagi sono animali ecologicamente importantissimi poiché, con la loro azione, accelerano enormemente il ritorno delle sostanze organiche nel terreno. Amante dei luoghi caldi è anche la mantide religiosa (Mantis religiosa) che vive nella vegetazione erbacea e sui cespugli, spingendosi anche all’interno dei centri urbani. Questo vistoso insetto (fino a 77 mm di lunghezza) ha una colorazione mimetica verde erba, bruna o giallastra ed è un feroce predatore.
Deve il suo nome al fatto che in riposo tiene le zampe anteriori rivolte in avanti, come se pregasse. In realtà tali zampe sono una sorta di serramanico armato di piccole spine con le quali cattura altri insetti. Se la mantide è disturbata assume un caratteristico atteggiamento terrifico, mostrando una macchia a forma di occhio posta sulle zampe anteriori ed emettendo un sibilo prodotto sfregando le ali frementi contro l’ addome. E’ solo un bluff poiché, malgrado alcune credenze popolari, è del tutto inoffensiva, ma con esso riesce a sconcertare gli eventuali predatori riuscendo quindi a fuggire.
Nelle garighe ma anche in altri ambienti, gli insetti e gli artropodi in genere, si nascondono spesso sotto le pietre dove rimane un po’ di umidità. Sollevandone delicatamente una si potrà osservare, tra una folla in fuga di piccoli animali come ragni, isopodi, coleotteri e formiche, la lunga (fino a 17 cm) scolopendra (Scolopendra cingulata), un “centopiedi” predatore di invertebrati del suolo, il cui morso, temutissimo, è alquanto doloroso ma non pericoloso per l’uomo.
Testi tratti da:
“Lepini, Anima selvaggia del Lazio”
Edizioni Belvedere. ISBN: 88-89504-03-X