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Il paese, situato nella valle del Sacco, è arroccato a ridosso di un costolone calcareo dei monti Lepini, incuneato tra due dirupi di tipo carsico: i profondi di Fordeporta e le More Pizzute.
La sua configurazione urbanistica è caratterizzata dalla parte più antica chiamata Piano della Civita, area situata nel punto più alto della città, dove sono ancora visibili i resti di un grande insediamento urbano; tutto intorno, secondo l’ormai noto schema medievale radiocentrico, si sviluppa il centro storico.
Quest’ultimo presenta caratteristiche decisamente medioevali; l’accesso è riservato esclusivamente ai pedoni, tanto che i rifornimenti alimentari sono effettuati a dorso di mulo. Per accedervi si può percorre in auto via del Santuario fino a piazza Vittoria; poi non è più accessibile ad alcun mezzo motorizzato e per raggiungere la cima dell’abitato si percorre Via di Crognaleto (il cui nome deriva dalla pianta di corniolo, legno durissimo che era usato per battere i cereali).

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panorama

Antiche prestigiose presenze archeologiche nella Civita hanno fatto credere di essere di fronte ad una città di origine latina. Ma Artena, o meglio Montefortino, come veniva chiamato fin dal secolo XII, aveva preso la forma attuale alle pendici dei Lepini, abbandonando la Civita. Durante il periodo dell’incastellamento medievale, fu proprietà dei Canonici Lateranensi, poi dei Conti di Tuscolo fino al 1151, per passare quindi, sotto i Conti del ramo Segni – Valmontone. Venne distrutta una prima volta durante il conflitto che vide la chiesa contro l’imperatore Federico II. Passata per volontà dei Pontefici in feudo ai Colonna, subì nuove distruzioni e addirittura, dopo quella del 1557, cosparsa di sale. Le sventure economiche dei Colonna fecero passare il feudo in mano ai Borghese, che con il celebre cardinal Scipione ebbe un suo rinascimento architettonico attraverso opere significative (quali l’Arco, il Palazzo ed il Granaio, detti appunto Borghese). Durante il periodo Napoleonico, malgrado il fenomeno del Brigantaggio, non dovette subire danni notevoli, in quanto la famiglia borghese si era imparentata con Napoleone: Camillo Borghese, infatti aveva sposato la celebre Paolina Bonaparte, immortalata dallo scalpello del Canova. Caduta l’autorità baronale nell’anno 1816, Montefortino ebbe nel 1850 la visita del Pontefice Pio IX. Il 12 del 1873, con l’Unità d’Italia, essa cambia il nome di Montefortino, assumendo l’attuale denominazione.

Informazioni Generali

Provincia di Roma
Altitudine m 420 – Abitanti 15.976 – Cap. 00031
www.comune.artena.rm.it
www.prolocoartena.it

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