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Cora e Giovan Battista Piranesi

CONTESTO INTELETTUALE E SOCIO-CULTURALE

La figura di Giovanni Battista Piranesi si inserisce in un contesto intellettuale e socio-culturale caratterizzato da un forte interesse per l’antichità e da un dinamico dibattito sulla supremazia delle architetture classiche. Piranesi opera in un periodo in cui il recupero e lo studio delle antichità sono diventati centrali nella cultura europea, influenzati da una crescente consapevolezza storica e da un rinnovato entusiasmo per le radici classiche della civiltà occidentale. Il suo lavoro riflette una concezione complessa dell’antico, che non solo rivisita il passato con una lente critica e personalistica, ma lo utilizza anche come una risorsa per stimolare la creatività e l’innovazione architettonica contemporanea.

FORMAZIONE E INFLUENZE 

Piranesi inizia la sua formazione a Venezia, dove studia e lavora sotto la guida di Matteo Lucchesi e Giovanni Scalfarotto. Questo periodo è fondamentale per sviluppare la sua competenza nella progettazione architettonica e per affinare il suo interesse per le costruzioni romane, in particolare per le strutture idrauliche e marine, osservate durante la sua collaborazione con Lucchesi. La formazione scenografica di Piranesi a Venezia, dove apprende la teoria prospettica da Carlo Zucchi, ha una notevole influenza sulla sua produzione incisoria. Questi insegnamenti arricchiscono la sua capacità di rappresentare lo spazio e la prospettiva, contribuendo a dare una dimensione visivamente e tecnicamente avanzata alle sue incisioni.

INFLUENZE E COLLABORAZIONI A ROMA 

Giunto a Roma nel 1740, Piranesi entra in contatto con i principali circoli intellettuali e artistici della città grazie alla protezione dell’ambasciatore veneziano Francesco Venier. Questa connessione gli permette di integrarsi nei più importanti ambienti culturali e di stabilire relazioni con figure influenti come Giovanni Gaetano Bottari, bibliotecario e curatore della collezione Corsini, e altri studiosi che promuovono un ritorno alla grandiosità dell’architettura classica. La sua collaborazione con Giuseppe Vasi, a partire dal 1741, segna l’inizio di una carriera come incisore di piccole lastre, indirizzate inizialmente a un pubblico di viaggiatori del Grand Tour. Tuttavia, nel corso degli anni, Piranesi guadagna una reputazione crescente e si dedica alla realizzazione di tavole di formato in folio, destinato a un pubblico colto.

CONTRIBUTI ALLA CONOSCENZA DELL’ANTICO 

Le pubblicazioni di Piranesi, come “Le magnificenze di Roma” (1751) e “Le Antichità Romane” (1756), rappresentano un importante contributo alla comprensione dell’architettura antica. Queste opere non solo documentano dettagli tecnici e decorativi dei monumenti, ma li inseriscono anche in un contesto storico e architettonico più ampio. Piranesi utilizza le sue incisioni per conservare e trasmettere l’aspetto dei monumenti antichi che rischiano di deteriorarsi o di essere distrutti. L’opera del 1761, “Della magnificenza ed architettura de’ romani”, rappresenta una difesa esplicita dell’architettura romana rispetto a quella greca, in contrasto con le posizioni di Johann Joachim Winckelmann, il quale aveva sostenuto la superiorità dell’arte greca. Questa controversia riflette l’approccio critico e razionale di Piranesi verso l’antico, basato non solo sulla bellezza formale ma anche sulla funzionalità e sull’innovazione tecnica.

IMPATTO ED EREDITA’

Piranesi esercita una significativa influenza sugli architetti e studiosi dell’epoca, con il suo lavoro che contribuisce a una comprensione più approfondita delle tecniche costruttive e dei materiali dell’antichità. Le sue incisioni diventano strumenti essenziali per lo studio e la conservazione dei monumenti antichi, contribuendo a plasmare la percezione del passato e la sua applicazione nell’architettura contemporanea. Le immagini di Piranesi non solo documentano i monumenti, ma anche ispirano una nuova generazione di artisti e studiosi, inserendo città come Cori nel circuito del Grand Tour e aumentando l’interesse per i luoghi e le strutture antiche attraverso rappresentazioni visivamente ricche e dettagliate.

Nel corso del tempo, le incisioni di Piranesi vengono sostituite da altre raffigurazioni che, pur mantenendo un alto valore documentario, riflettono un cambiamento nell’approccio alla rappresentazione dell’antico, spesso orientato più verso l’estetica e il ricordo dei viaggi piuttosto che la rigorosa analisi storica e tecnica che caratterizza il lavoro di Piranesi. La sua eredità continua a influenzare il modo in cui l’architettura antica viene studiata e apprezzata, consolidando il suo ruolo come una figura centrale nella storia della rappresentazione e della conservazione del patrimonio architettonico.

di Francesca Arcese
da un saggio di Federica Moscardelli

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