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ENOGASTRONOMIA

Olio extra vergine d’oliva

A Maenza si raccolgono in media ogni anno oltre 13 mila quintali d’olive, tanto da essere uno dei paesi lepini maggior produttori di olio dopo Sonnino, Cori e Priverno. Sono tre i frantoi locali ancora in attività: due tecnologicamente avanzati ed uno con le vecchie ruote di pietra. L’olio si acquista in questi tre frantoi o direttamente da qualche coltivatore.

“Ciammotte”

I ciammotti, lumache raccolte nelle campagne di Maenza, per come vengono cotti sono davvero una prelibatezza: dopo averli fatte spurgare in un cesto di vimini, vengono bolliti, puliti dell’ultima parte e lavati con sale e polenta. Vengono, poi, cucinati in olio caldo, aglio, pomodoro e tanta nepeta (mentuccia).

Pecorino 

Ricotta, caciotta, pecorino e caprino. Anche a Maenza gli ultimi pastori rimasti continuano a produrre formaggi ed a venderli direttamente: tutte le mattine le donne dei pastori si recano in paese con i cesti pieni di ogni bendiddio e fanno tappa dai loro clienti abituali. È possibile gustarli anche nei ristoranti locali.

Polenta  

Con salsicce, con baccalà e con i ciammotti (lumache), ma soprattutto con sugo finto (cipolla e pomodoro) e abbondante pecorino. Quella con sugo finto era il pasto dei poveri, mentre con salsicce e baccalà, in particolare, era la polenta dei più ricchi.

Strozzapreti

Gli strozzapreti sono una pasta di acqua e farina. Lavorati a mano, sono lunghi quasi come gli spaghetti.

Zuppa di pane

La preparazione della zuppa di fave o di fagioli è identica: pane raffermo tagliato a fette sottili, condito con un brodo di fave o di fagioli, insaporiti in una pentola di coccio con olio, sale, pomodori e un battuto di aglio, finocchio selvatico e rosmarino.

Anche per le zuppe di pane con le verdure viene tagliato a fette sottili il pane raffermo. Le verdure (cambiano secondo la stagione) servono per preparare un brodo che, arricchito con uova ed altri ingredienti (lumache), viene versato sopra il pane; segue un’abbondante grattugiata di pecorino.

Crespelle

Le crespelle o ciambelle paesane sono dolci tipici maentini fatte con l’acqua, la farina l’anice e il sale.

Ciliegie

Prumoteche, Patrei, Praticane, Pamponie, Toste, Cirase noci e Marascoli: sono queste la varietà di ciliegie che si coltivano a Maenza. Una coltivazione che risale alla notte dei tempi, tanto da essere strettamente legata alla storia e alla vita economica del paese: in passato, con il ricavato della raccolta delle ciliegie si comprava la dote per le ragazze. Le Prumoteche è la qualità più precoce, sono le meno saporite ma le più amate poiché sono le prime a maturare. Quelle più saporite, invece, sono le Patrei, mentre le più dure e le più grosse sono quelle Toste e le Cirase noci. Con le Marascoli (visciole) le donne maentine ricavano una marmellata dal gusto particolare, mentre qualcuna fa ancora essiccare le Patrei, molto ricche di fosforo. Per assaggiarle fatte così, occorre conoscere qualche anziana donna di paese, che mantiene intatte le vecchie tradizioni gastronomiche del posto.

Tartufo

Olive

Carciofini

Funghi

Coppiette

Fettuccine fatte in casa 

Agnello

Capretto

Salsicce

“Ratafia”

Liquore di marasche

Fragoletto